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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 23 gennaio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Don José Song Sui-Wan, S.D.B., finora Direttore dell'Oratorio Salesiano "São Luiz" nella Diocesi di Limeira (Brasile), Vescovo di São Gabriel da Cachoeira (superficie: 286.866; popolazione: 55.000; cattolici: 45.000; sacerdoti: 20; religiosi: 64), Brasile. Il Vescovo eletto è nato a Shanghai (Cina), nel 1941, ha emesso la professione religiosa nella Congregazione dei Salesiani nel 1962 ed è stato ordinato sacerdote nel 1971. Il Vescovo Song Sui-Wan succede al Vescovo Walter Ivan de Azevedo, S.D.B., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/…/SUI-WAN:DE AZEVEDO VIS 20020123 (110)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
AP/…/… VIS 20020123 (30)

ARCIVESCOVO FOLEY: CREDIBILITA' FONDAMENTO DEL GIORNALISMO


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2002 (VIS). Martedì 22 gennaio, l'Arcivescovo John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, è intervenuto al Congresso dell'Associazione dei Giornalisti di Taiwan, svoltosi a Taipei (Taiwan, Repubblica di Cina).

Nel suo discorso, l'Arcivescovo ha ricordato il Documento, elaborato dal suo Dicastero e pubblicato nel 2000, in occasione della celebrazione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, centrato, in particolare, sulla "credibilità" dell'informazione, che ha definito "la più preziosa caratteristica del giornalista" e sulla necessità di "promuovere lo sviluppo degli esseri umani", mediante i mezzi di comunicazione sociale.

"Di fronte a gravi ingiustizie, non basta che i comunicatori semplicemente affermino che il loro lavoro consiste nel riportare le cose come sono." - ha affermato l'Arcivescovo Foley - "Le strutture e le politiche delle comunicazioni e l'accesso alle tecnologie, sono fattori che contribuiscono a rendere alcuni 'ricchi di informazione' ed altri 'poveri di informazione', in un'epoca nella quale la prosperità, e perfino la sopravvivenza, dipendono dall'informazione".

"La cosa più importante per ciascuno di noi è di conservare la nostra integrità e credibilità in un mondo dominato dalla tentazione, se non di arrendersi, di compromettersi. Il pubblico non ci perdonerebbe mai se lo tradissimo, anzi, non ci perdoneremmo mai se tradissimo il nostro impegno ad essere al servizio della verità e di una società morale e giusta".
…/CREDIBILITÀ INFORMAZIONE/TAIWAN:FOLEY VIS 20020123 (230)

LA SANTA SEDE ADERISCE CONVENZIONE CONTRO ARMI BIOLOGICHE


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2002 (VIS). La Santa Sede ha aderito alla "Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, produzione e stoccaggio delle armi batteriologiche (biologiche) e tossiche e sulla loro distruzione", adottata il 16 dicembre 1971 dall'Assemblea Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, ed entrata in vigore il 26 marzo 1975.

Il 4 gennaio 2002, l'Arcivescovo Gabriel Montalvo, Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d'America, ha depositato lo strumento di adesione presso le competenti Autorità del Governo statunitense.

"La Santa Sede (…) desidera incoraggiare l'intera Comunità Internazionale" - si legge nel testo annesso allo strumento di adesione - "a seguire risolutamente la strada del disarmo delle armi di distruzione di massa, come parte del processo di disarmo globale e completo".

"I tragici avvenimenti dell'11 settembre" - si legge ancora nel documento - "hanno portato ad una maggiore e più chiara consapevolezza della necessità di costruire una cultura di dialogo multilaterale ed un clima di fiducia fra tutti i membri della famiglia umana. In questo particolare momento storico, gli strumenti di cooperazione e di prevenzione costituiscono una delle salvaguardie più efficaci di fronte ad atti esecrabili come l'uso delle armi biologiche, che colpiscono indiscriminatamente le popolazioni civili innocenti".
…/ARMI BIOLOGICHE/MONTALVO VIS 20020123 (210)

GIORNATA DI ASSISI: SINCERI PROPOSITI DI GIUSTIZIA E PERDONO


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2002 (VIS). Tema della catechesi di Giovanni Paolo II per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI, è stato il Cantico del Capitolo 36 del Libro del Siracide: "Preghiera per il popolo santo di Dio".

"Vi troviamo dapprima," - ha detto il Papa - "l'implorazione che Dio intervenga a favore d'Israele e contro le nazioni straniere che l'opprimono. (…) Il Dio della Bibbia non è indifferente nei confronti del male. (…) Egli si schiera dalla parte delle vittime e si presenta come giudice severo dei violenti, degli oppressori, dei trionfatori che non conoscono pietà. Ma questo suo intervento non tende alla distruzione".

Giovanni Paolo II ha affermato che la seconda parte dell'inno "non parla più dei nemici, ma chiede i favori di Dio per Israele, implora la sua pietà per il popolo eletto e per la città santa, Gerusalemme".

"Nella Bibbia il lamento dei sofferenti non si esaurisce mai nella disperazione, ma è sempre aperto alla speranza. Alla base c'è la certezza che il Signore non abbandona i suoi figli, non lascia cadere dalle sue mani coloro che Egli ha plasmato".

Dopo le parole di saluto, in diverse lingue, ai pellegrini presenti all'Udienza Generale, il Papa ha ricordato il Viaggio ad Assisi che compirà domani, insieme ad altri Esponenti di Chiese e Comunità ecclesiali e con i Rappresentanti di altre religioni per vivere "una giornata dedicata alla preghiera per la pace nel mondo. (…) Confido che tale iniziativa," - ha affermato - "oltre agli effetti spirituali che sfuggono alle misure umane, possa contribuire a orientare gli animi e le decisioni verso sinceri e coraggiosi propositi di giustizia e perdono. Se così sarà, avremo contribuito a consolidare le basi di una pace autentica e duratura".

"Invito, pertanto, i fedeli cattolici" - ha terminato il Santo Padre - "ad unire la loro preghiera a quella che domani, ad Assisi, eleveremo insieme come cristiani, coltivando al tempo stesso nel loro cuore sentimenti di simpatia per i seguaci di altre religioni convenuti nella città di San Francesco a pregare per la pace".
AG/SIRACIDE:PREGHIERA PACE/… VIS 20020123 (360)
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