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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 3 aprile 2002

DICHIARAZIONI DIRETTORE SALA STAMPA SANTA SEDE


CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2002 (VIS). Questa mattina sono state rese pubbliche due diverse dichiarazioni, rilasciate ieri mattina dal Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls, relative alla salute del Santo Padre ed alla situazione in Medio Oriente.

In merito a notizie apparse in questi giorni sulla stampa circa un possibile ricovero ospedaliero del Santo Padre, il Dr. Navarro-Valls ha detto: "Posso confermare che non è stata mai presa in considerazione l'eventualità di un intervento chirurgico al ginocchio destro del Santo Padre. Sono carenti di ogni fondamento le informazioni riguardanti un presunto ricovero del Papa in una clinica romana per sottoporsi a risonanza magnetica. E non risulta che alcuno degli specialisti i cui nomi sono apparsi in queste informazioni, abbia visitato il Santo Padre oppure sia stato consultato".

Circa il drammatico evolversi della situazione in Medio Oriente, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede ha dichiarato: "Il Santo Padre segue costantemente l'evolversi della drammatica situazione in Medio Oriente. Oltre ai Suoi recenti interventi personali, ha dato indicazioni al Nunzio Apostolico in Israele e Delegato Apostolico a Gerusalemme perché prenda le opportune iniziative diplomatiche. Inoltre, attraverso la Segreteria di Stato, sono stati presi contatti diplomatici con diverse Cancellerie, tra le altre, quella negli U.S.A., lo Stato di Israele, la Lega Araba, l'Autorità Palestinese e le istituzioni comunitarie europee".
OP/PAPA:MEDIO ORIENTE/NAVARRO-VALLS VIS 20020403 (230)

UDIENZA GENERALE: SALMO 96 CELEBRA LA GIOIA DELLA PASQUA

CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2002 (VIS). Questa mattina, in Piazza San Pietro, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha tenuto l'Udienza Generale del Mercoledì in presenza di 15.000 fedeli. Tema della catechesi dell'Udienza odierna è stato il Salmo 96 "La gloria del Signore nel giudizio", che, ha detto il Papa, "celebra la regalità di Dio e la manifestazione della Sua gloria divina sulla terra".

Il Salmo 96 si apre, ha detto ancora il Pontefice, con la solenne proclamazione: "'Il Signore regna, esulti la terra, gioiscano le isole tutte'. (…) Il Salmista delinea l'irrompere sulla scena del mondo del Gran Re, che appare circondato da una serie di ministri o attendenti cosmici: le nubi, le tenebre, il fuoco, le folgori. Accanto ad essi, un'altra serie di ministri personifica la sua azione storica: la giustizia, il diritto, la gloria. Il loro ingresso in scena fa fremere tutto il creato. La terra esulta in tutti i luoghi, comprese le isole, considerate come l'area più remota".

"I cieli" - ha proseguito il Pontefice - "sono attraversati da inni angelici che esaltano la giustizia, cioè l'opera di salvezza compiuta dal Signore per i giusti. (…) Il Salmo descrive due tipi di reazione di fronte al Gran Re e al suo ingresso nella storia. Da un lato, gli idolatri e gli idoli piombano a terra confusi e sconfitti; dall'altro, i fedeli (…) innalzano gioiosi un inno di lode".

Giovanni Paolo II ha concluso: "L'avvento del Regno di Dio è fonte di liberazione per gli oppressi e gioia per i retti di cuore. Durante il tempo pasquale, rinnoviamo con novella speranza il potere glorioso di Dio rivelato nella Risurrezione, il Suo giudizio definitivo sul peccato e sulla morte, e l'avvento del Suo Regno di santità, giustizia e pace".
AG/SALMO 96/… VIS 20020403 (310)

REGINA COELI: DOLORE DEL PAPA PER GLI ABITANTI DI BETLEMME

CITTA' DEL VATICANO, 1 APR. 2002 (VIS). Alle 12:00 di oggi, Lunedì dell'Angelo, il Santo Padre Giovanni Paolo II si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il "Regina Coeli" - preghiera che per tutto il tempo pasquale sostituisce l'Angelus - con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

Il Papa ha detto che oggi: "Risuona con forza il grande annuncio della risurrezione di Gesù anche in questo 'Lunedì dell'Angelo', che ricorda l'incontro del messo celeste con le donne accorse al sepolcro. (…) Dalla tomba vuota quest'annuncio angelico si diffonde nel mondo e raggiunge ogni angolo della terra; è un messaggio di speranza per tutti".

"Come vorrei" - ha esclamato il Pontefice - "che l'annuncio pasquale rinvigorisse sempre più la fede di ogni battezzato! Come vorrei che la pace, dono di Cristo risorto, raggiungesse ogni cuore umano e ridonasse speranza a chiunque è oppresso e sofferente!".

Infine il Santo Padre ha detto: "Maria, testimone silenziosa della morte e della risurrezione del figlio Gesù, ci aiuti a credere sino in fondo a questo mistero di salvezza che, accolto con fede profonda, può cambiare la vita. Faccia sì che lo trasmettiamo con gioia a quanti incontriamo, come coerenti e coraggiosi discepoli del Signore risuscitato".

Al termine del "Regina Coeli", Giovanni Paolo II ha invitato a pregare in modo particolare per gli abitanti di Betlemme "la città della nascita di Gesù, la quale in questo momento sta vivendo ore difficili e si trova in grave pericolo. Giungono infatti notizie tristi e preoccupanti che hanno turbato l'atmosfera del giorno di Pasqua, che dovrebbe essere festa di pace, di gioia e di vita. Con grande apprensione e dolore il Papa è vicino a questi nostri fratelli e sorelle, come lo è anche la Chiesa intera che prega e lavora perché presto abbia fine un così doloroso calvario".
ANG/RISURREZIONE/… VIS 20020403 (330)

DOMENICA DI PASQUA: SANTA MESSA E BENEDIZIONE URBI ET ORBI


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2002 (VIS). Alle ore 10:30 di questa mattina - Domenica di Pasqua nella Risurrezione del Signore - il Santo Padre Giovanni Paolo II ha presieduto, sul sagrato della Patriarcale Basilica Vaticana, la solenne celebrazione della Messa del giorno. Con il Papa hanno concelebrato il Cardinale Protodiacono Luigi Poggi e il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Successivamente il Papa ha pronunciato, davanti a circa 100.000 fedeli provenienti da ogni parte del mondo, il tradizionale Messaggio Pasquale ed ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi".

"Risuona oggi, in questo giorno solennissimo, - ha detto il Papa all'inizio del Messaggio - "l'augurio di Cristo: Pace a voi! Pace agli uomini e alle donne di tutto il mondo! Cristo è veramente risorto, e porta a tutti la pace!".

"La pace 'alla maniera del mondo' - l'esperienza d'ogni tempo lo dimostra - è spesso un precario equilibrio di forze, che prima o poi tornano a contrapporsi. La pace, dono di Cristo risorto è profonda e completa, e può riconciliare l'uomo con Dio, con sé stesso e con il creato. Molte religioni proclamano che la pace è dono di Dio. È stata questa l'esperienza anche del recente incontro di Assisi. Possano tutti i credenti del mondo congiungere i loro sforzi per costruire un'umanità più giusta e fraterna; possano operare instancabilmente, perché le convinzioni religiose non siano mai causa di divisione e di odio, ma solo e sempre sorgente di fraternità, di concordia, di amore".

Rivolgendosi alle comunità cristiane di ogni continente, il Santo Padre ha chiesto "con trepidazione e speranza, di testimoniare che Gesù è veramente risorto, e di operare perché la sua pace blocchi la drammatica spirale di soprusi ed uccisioni, che insanguinano la Terra Santa, sprofondata ancora una volta, in questi ultimi giorni, nell'orrore e nella disperazione. Sembra che sia stata dichiarata guerra alla pace! Ma la guerra nulla risolve, arreca soltanto più vasta sofferenza e morte, né servono ritorsioni o rappresaglie. La tragedia è davvero grande: nessuno può rimanere silenzioso e inerte, nessun responsabile politico o religioso! Alle denunce seguano atti concreti di solidarietà, che aiutino tutti a ritrovare il mutuo rispetto e il leale negoziato".

Giovanni Paolo II ha quindi esclamato: "Quanti membri dell'umana famiglia sono oppressi ancora dalla miseria e dalla violenza!" ed ha aggiunto: "In quanti angoli della terra risuona il grido di chi implora aiuto, perché soffre e muore: dall'Afghanistan, provato duramente nei mesi scorsi ed ora colpito da un disastroso terremoto, a tanti altri Paesi del Pianeta, dove squilibri sociali ed ambizioni contrapposte colpiscono innumerevoli nostri fratelli e sorelle. Uomini e donne del terzo millennio! Lasciate che vi ripeta: aprite il cuore a Cristo crocifisso e risorto, che viene offrendo la pace! Là dove entra Cristo risorto, entra con Lui la vera pace! Entri anzitutto in ogni cuore umano, abisso profondo, non facile da risanare. Pervada anche i rapporti tra ceti sociali, popoli, lingue e mentalità diverse, portando ovunque il fermento della solidarietà e dell'amore".

Al termine del Messaggio, il Papa ha augurato Buon Pasqua in 62 lingue ed ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi" ai presenti in Piazza San Pietro e a quanti hanno seguito la Liturgia pasquale attraverso la radio e la televisione.
GPII-SETTIMANA SANTA/PASQUA:URBI ET ORBI/… VIS 20020403 (560)

VENERDÌ SANTO: CONFESSIONi, PASSIONE SIGNORE, VIA CRUCIS


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAR. 2002 (VIS). Come di consueto in occasione del Venerdì Santo, il Santo Padre Giovanni Paolo II, ha confessato alcuni fedeli, quindi, alle 17:00 ha presieduto la celebrazione della Passione del Signore e poco dopo le 21:00 ha presieduto la Via Crucis al Colosseo.

Verso mezzogiorno, il Papa si è recato nella Basilica di San Pietro su di una piccola pedana mobile, ha ascoltato la confessione di nove persone di diverse nazionalità e successivamente ha salutato alcuni dei fedeli che si trovavano, in quel momento, nella Basilica.

Alle 17:00 il Papa è ritornato in Basilica per presiedere la celebrazione della Passione del Signore, durante la quale il Predicatore della Casa Pontifica, Padre Raniero Cantalamessa, O.F.M.Cap., ha tenuto l'omelia. La Liturgia della Passione è proseguita con la Preghiera universale e l'adorazione della Santa Croce e si è conclusa con la Santa Comunione.

Poco dopo le 21:00 ha avuto inizio la processione della Via Crucis al Colosseo. Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha seguito la Via Crucis, alla quale hanno partecipato circa 30.000 fedeli, dalla terrazza del Colle Palatino che si affaccia sul Colosseo. I testi delle meditazioni proposte quest'anno per le stazioni della Via Crucis sono stati preparati da 14 giornalisti che si occupano di informazione dal Vaticano, accreditati presso la Sala Stampa della Santa Sede e provenienti da dieci nazioni.

La Croce è stata portata, nelle prime XIII Stazioni, dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma e da fedeli provenienti dall'Italia, dal Madagascar, dalla Mongolia, dalla Colombia e dalla Terra Santa. Al termine della XIII Stazione, un frate francescano della Terra Santa ha consegnato la Croce a Giovanni Paolo II che, visibilmente sofferente, nonostante il dolore al ginocchio, è rimasto in piedi sostenendo la Croce durante le letture e le meditazioni della XIV Stazione.

Al termine della Via Crucis il Papa, invece di leggere un discorso precedentemente preparato, ha rivolto alla folla di fedeli presenti, visibilmente commossi, un discorso improvvisato, una meditazione personale, ricca di citazioni latine, sulla morte di Cristo in Croce.

"Noi camminiamo in questa giornata, in questo Venerdì Santo, vicino al Golgota, vicino alla tomba aperta, alla tomba vuota, con grande speranza. Domani, Sabato Santo, è il giorno del silenzio, della misteriosa attenzione al manifestarsi del Mistero della Risurrezione. 'Tertia die', domenica mattina, Colui che è stato crocifisso e sepolto uscirà dalla tomba. (…) E noi lo aspettiamo, 'tertia die', domenica mattina, come vincitore della morte, come Salvatore del mondo".
GPII-SETTIMANA SANTA/VENERDÌ SANTO/… VIS 20020403 (430)

SABATO SANTO: BATTESIMO E CRESIMA DI NOVE CATECUMENI


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2002 (VIS). Alle 20:00 di questa sera, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha presieduto, nella Patriarcale Basilica Vaticana, la solenne Veglia nella Notte Santa di Pasqua, durante la quale ha amministrato i Sacramenti dell'iniziazione cristiana a sette catecumeni e a due bambini provenienti dall'Albania, dall'Italia, dal Giappone, dalla Polonia, dalla Repubblica Democratica del Congo e dalla Cina.

La Veglia ha avuto inizio nell'atrio della Basilica di San Pietro con la benedizione del fuoco e l'accensione del cero pasquale. Al termine della processione verso l'Altare - che Giovanni Paolo II ha seguito da una pedana mobile - con il cero pasquale e il canto dell'Exsultet, il Pontefice ha presieduto, da un altare collocato ad un livello più basso davanti all'Altare Maggiore della Basilica, la Liturgia della Parola, la Liturgia Battesimale e la Liturgia Eucaristica. A destra e a sinistra del Papa erano i Cardinali Angelo Sodano, Segretario di Stato e Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Nell'omelia il Papa ha parlato della "prima notte, la notte della creazione", nella quale, "affonda le sue radici il mistero pasquale che, dopo il dramma del peccato, costituisce la restaurazione e il coronamento di quel primo inizio. (…) Un'altra notte costituisce l'evento fondamentale della storia d'Israele: è il prodigioso esodo dall'Egitto (…); la notte dell'esodo. (…) Quale nuovo Mosè, Cristo ci ha fatto passare dalla schiavitù del peccato alla libertà dei figli di Dio. Morti con Gesù, con Lui risorgiamo a vita nuova, grazie alla potenza del suo Spirito. Il suo Battesimo è diventato il nostro".

Successivamente, rivolgendosi ai catecumeni, fra i quali una mamma di nazionalità giapponese ed una di nazionalità cinese con i loro bambini, il Santo Padre ha detto: "'In questa santissima notte', in cui Cristo è risuscitato dai morti, si compie per voi un 'esodo' spirituale: lasciate alle spalle la vecchia esistenza ed entrate nella 'terra dei viventi'. Questa è la terza notte, la notte della risurrezione".

"Dopo la notte tragica del Venerdì Santo (…), dopo il grande silenzio del Sabato Santo, (…) ecco finalmente la notte che precede 'il terzo giorno', nel quale, secondo le Scritture, il Messia sarebbe risorto, come Egli stesso aveva più volte preannunciato ai suoi discepoli".
GPII-SETTIMANA SANTA/SABATO SANTO/… VIS 20020403 (380)

GIOVEDi' SANTO: SANTE MESSE DEL CRISMA ED IN "CENA DOMINI"

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2002 (VIS). Alle ore 9:30 di questa mattina, Giovedì Santo, nella Patriarcale Basilica Vaticana, il Papa ha presieduto la Santa Messa Crismale, Liturgia durante la quale vengono rinnovate le promesse sacerdotali e vengono benedetti l'Olio dei catecumeni, l'Olio degli infermi e il Crisma.

La Messa del Crisma è stata celebrata dal Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Prefetto della Congregazione per il Clero, con i Cardinali, i Vescovi e i Presbiteri - diocesani e religiosi - presenti a Roma. Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha tenuto l'omelia.

Facendo riferimento al ministero sacerdotale, il Papa ha affermato: "Se ogni battezzato partecipa del suo sacerdozio regale e profetico (…), i presbiteri sono chiamati a condividere la sua oblazione in modo speciale. Sono chiamati a viverla nel servizio al sacerdozio comune dei fedeli".

"Mentre rendiamo grazie per questo dono misterioso" - ha detto ancora il Pontefice - "non possiamo non confessare le nostre infedeltà. Nella lettera che, come ogni anno, ho voluto inviare ai sacerdoti per questa speciale occasione, ho ricordato che 'noi tutti - coscienti dell'umana debolezza, ma fidando nella potenza sanatrice della grazia divina - siano chiamati ad abbracciare il 'Mysterium Crucis' e ad impegnarci ulteriormente nella ricerca della santità'".

Il Santo Padre ha concluso l'omelia affermando: "Preghiamo per tutti i presbiteri; in modo singolare per quanti operano tra tante difficoltà o soffrono persecuzioni, con un pensiero speciale per coloro che hanno pagato con il sangue la loro fedeltà a Cristo. Preghiamo per quei nostri confratelli che sono venuti meno agli impegni assunti con l'ordinazione sacerdotale o che attraversano un periodo di difficoltà e di crisi. Scegliendoci per una missione così sublime, Cristo non ci fa mai mancare la grazia e la gioia di seguirlo, sul Tabor come sulla via della Croce".

La Messa in "Cena Domini", iniziata alle 17:30 e presieduta dal Santo Padre, è stata, quest'anno, concelebrata dal Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, e dai Cardinali Roger Etchegaray ed Alfonso López Trujillo, nella Patriarcale Basilica Vaticana invece che nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Cattedrale del Romano Pontefice.

Il Cardinale Sodano ed il Cardinale Etchegaray hanno compiuto il rito della lavanda dei piedi, lavando i piedi a dodici Presbiteri. Al momento della presentazione dei doni è stata affidata al Papa un'offerta destinata agli indigeni ed ai meticci più poveri tra i poveri in America Latina e nei Caraibi.

Nell'omelia, Giovanni Paolo II ha detto: "Questa sera entriamo nella Pasqua di Cristo, che costituisce il momento drammatico e conclusivo, lungamente preparato ed atteso, dell'esistenza terrena del Verbo di Dio. Gesù è venuto tra di noi non per essere servito, ma per servire, ed ha assunto su di sé i drammi e le speranze degli uomini di tutti i tempi. Anticipando misticamente il sacrificio della Croce, nel Cenacolo ha voluto restare con noi sotto le specie del pane e del vino ed ha affidato agli Apostoli e ai loro successori la missione e il potere di perpetuarne la memoria viva ed efficace nel rito eucaristico".
GPII-SETTIMANA SANTA/GIOVEDÌ SANTO/… VIS 20020403 (510)

DOMENICA DI PASQUA: SANTA MESSA E BENEDIZIONE URBI ET ORBI


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2002 (VIS). Alle ore 10:30 di questa mattina - Domenica di Pasqua nella Risurrezione del Signore - il Santo Padre Giovanni Paolo II ha presieduto, sul sagrato della Patriarcale Basilica Vaticana, la solenne celebrazione della Messa del giorno. Con il Papa hanno concelebrato il Cardinale Protodiacono Luigi Poggi e il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Successivamente il Papa ha pronunciato, davanti a circa 100.000 fedeli provenienti da ogni parte del mondo, il tradizionale Messaggio Pasquale ed ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi".

"Risuona oggi, in questo giorno solennissimo, - ha detto il Papa all'inizio del Messaggio - "l'augurio di Cristo: Pace a voi! Pace agli uomini e alle donne di tutto il mondo! Cristo è veramente risorto, e porta a tutti la pace!".

"La pace 'alla maniera del mondo' - l'esperienza d'ogni tempo lo dimostra - è spesso un precario equilibrio di forze, che prima o poi tornano a contrapporsi. La pace, dono di Cristo risorto è profonda e completa, e può riconciliare l'uomo con Dio, con sé stesso e con il creato. Molte religioni proclamano che la pace è dono di Dio. È stata questa l'esperienza anche del recente incontro di Assisi. Possano tutti i credenti del mondo congiungere i loro sforzi per costruire un'umanità più giusta e fraterna; possano operare instancabilmente, perché le convinzioni religiose non siano mai causa di divisione e di odio, ma solo e sempre sorgente di fraternità, di concordia, di amore".

Rivolgendosi alle comunità cristiane di ogni continente, il Santo Padre ha chiesto "con trepidazione e speranza, di testimoniare che Gesù è veramente risorto, e di operare perché la sua pace blocchi la drammatica spirale di soprusi ed uccisioni, che insanguinano la Terra Santa, sprofondata ancora una volta, in questi ultimi giorni, nell'orrore e nella disperazione. Sembra che sia stata dichiarata guerra alla pace! Ma la guerra nulla risolve, arreca soltanto più vasta sofferenza e morte, né servono ritorsioni o rappresaglie. La tragedia è davvero grande: nessuno può rimanere silenzioso e inerte, nessun responsabile politico o religioso! Alle denunce seguano atti concreti di solidarietà, che aiutino tutti a ritrovare il mutuo rispetto e il leale negoziato".

Giovanni Paolo II ha quindi esclamato: "Quanti membri dell'umana famiglia sono oppressi ancora dalla miseria e dalla violenza!" ed ha aggiunto: "In quanti angoli della terra risuona il grido di chi implora aiuto, perché soffre e muore: dall'Afghanistan, provato duramente nei mesi scorsi ed ora colpito da un disastroso terremoto, a tanti altri Paesi del Pianeta, dove squilibri sociali ed ambizioni contrapposte colpiscono innumerevoli nostri fratelli e sorelle. Uomini e donne del terzo millennio! Lasciate che vi ripeta: aprite il cuore a Cristo crocifisso e risorto, che viene offrendo la pace! Là dove entra Cristo risorto, entra con Lui la vera pace! Entri anzitutto in ogni cuore umano, abisso profondo, non facile da risanare. Pervada anche i rapporti tra ceti sociali, popoli, lingue e mentalità diverse, portando ovunque il fermento della solidarietà e dell'amore".

Al termine del Messaggio, il Papa ha augurato Buon Pasqua in 62 lingue ed ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi" ai presenti in Piazza San Pietro e a quanti hanno seguito la Liturgia pasquale attraverso la radio e la televisione.
GPII-SETTIMANA SANTA/PASQUA:URBI ET ORBI/… VIS 20020403 (560)

SABATO SANTO: BATTESIMO E CRESIMA DI NOVE CATECUMENI

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2002 (VIS). Alle 20:00 di questa sera, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha presieduto, nella Patriarcale Basilica Vaticana, la solenne Veglia nella Notte Santa di Pasqua, durante la quale ha amministrato i Sacramenti dell'iniziazione cristiana a sette catecumeni e a due bambini provenienti dall'Albania, dall'Italia, dal Giappone, dalla Polonia, dalla Repubblica Democratica del Congo e dalla Cina.

La Veglia ha avuto inizio nell'atrio della Basilica di San Pietro con la benedizione del fuoco e l'accensione del cero pasquale. Al termine della processione verso l'Altare - che Giovanni Paolo II ha seguito da una pedana mobile - con il cero pasquale e il canto dell'Exsultet, il Pontefice ha presieduto, da un altare collocato ad un livello più basso davanti all'Altare Maggiore della Basilica, la Liturgia della Parola, la Liturgia Battesimale e la Liturgia Eucaristica. A destra e a sinistra del Papa erano i Cardinali Angelo Sodano, Segretario di Stato e Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Nell'omelia il Papa ha parlato della "prima notte, la notte della creazione", nella quale, "affonda le sue radici il mistero pasquale che, dopo il dramma del peccato, costituisce la restaurazione e il coronamento di quel primo inizio. (…) Un'altra notte costituisce l'evento fondamentale della storia d'Israele: è il prodigioso esodo dall'Egitto (…); la notte dell'esodo. (…) Quale nuovo Mosè, Cristo ci ha fatto passare dalla schiavitù del peccato alla libertà dei figli di Dio. Morti con Gesù, con Lui risorgiamo a vita nuova, grazie alla potenza del suo Spirito. Il suo Battesimo è diventato il nostro".

Successivamente, rivolgendosi ai catecumeni, fra i quali una mamma di nazionalità giapponese ed una di nazionalità cinese con i loro bambini, il Santo Padre ha detto: "'In questa santissima notte', in cui Cristo è risuscitato dai morti, si compie per voi un 'esodo' spirituale: lasciate alle spalle la vecchia esistenza ed entrate nella 'terra dei viventi'. Questa è la terza notte, la notte della risurrezione".

"Dopo la notte tragica del Venerdì Santo (…), dopo il grande silenzio del Sabato Santo, (…) ecco finalmente la notte che precede 'il terzo giorno', nel quale, secondo le Scritture, il Messia sarebbe risorto, come Egli stesso aveva più volte preannunciato ai suoi discepoli".
GPII-SETTIMANA SANTA/SABATO SANTO/… VIS 20020403 (380)

VENERDÌ SANTO: CONFESSIONi, PASSIONE SIGNORE, VIA CRUCIS


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAR. 2002 (VIS). Come di consueto in occasione del Venerdì Santo, il Santo Padre Giovanni Paolo II, ha confessato alcuni fedeli, quindi, alle 17:00 ha presieduto la celebrazione della Passione del Signore e poco dopo le 21:00 ha presieduto la Via Crucis al Colosseo.

Verso mezzogiorno, il Papa si è recato nella Basilica di San Pietro su di una piccola pedana mobile, ha ascoltato la confessione di nove persone di diverse nazionalità e successivamente ha salutato alcuni dei fedeli che si trovavano, in quel momento, nella Basilica.

Alle 17:00 il Papa è ritornato in Basilica per presiedere la celebrazione della Passione del Signore, durante la quale il Predicatore della Casa Pontifica, Padre Raniero Cantalamessa, O.F.M.Cap., ha tenuto l'omelia. La Liturgia della Passione è proseguita con la Preghiera universale e l'adorazione della Santa Croce e si è conclusa con la Santa Comunione.

Poco dopo le 21:00 ha avuto inizio la processione della Via Crucis al Colosseo. Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha seguito la Via Crucis, alla quale hanno partecipato circa 30.000 fedeli, dalla terrazza del Colle Palatino che si affaccia sul Colosseo. I testi delle meditazioni proposte quest'anno per le stazioni della Via Crucis sono stati preparati da 14 giornalisti che si occupano di informazione dal Vaticano, accreditati presso la Sala Stampa della Santa Sede e provenienti da dieci nazioni.

La Croce è stata portata, nelle prime XIII Stazioni, dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma e da fedeli provenienti dall'Italia, dal Madagascar, dalla Mongolia, dalla Colombia e dalla Terra Santa. Al termine della XIII Stazione, un frate francescano della Terra Santa ha consegnato la Croce a Giovanni Paolo II che, visibilmente sofferente, nonostante il dolore al ginocchio, è rimasto in piedi sostenendo la Croce durante le letture e le meditazioni della XIV Stazione.

Al termine della Via Crucis il Papa, invece di leggere un discorso precedentemente preparato, ha rivolto alla folla di fedeli presenti, visibilmente commossi, un discorso improvvisato, una meditazione personale, ricca di citazioni latine, sulla morte di Cristo in Croce.

"Noi camminiamo in questa giornata, in questo Venerdì Santo, vicino al Golgota, vicino alla tomba aperta, alla tomba vuota, con grande speranza. Domani, Sabato Santo, è il giorno del silenzio, della misteriosa attenzione al manifestarsi del Mistero della Risurrezione. 'Tertia die', domenica mattina, Colui che è stato crocifisso e sepolto uscirà dalla tomba. (…) E noi lo aspettiamo, 'tertia die', domenica mattina, come vincitore della morte, come Salvatore del mondo".
GPII-SETTIMANA SANTA/VENERDÌ SANTO/… VIS 20020403 (430)

GIOVEDi' SANTO: SANTE MESSE DEL CRISMA ED IN "CENA DOMINI"


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2002 (VIS). Alle ore 9:30 di questa mattina, Giovedì Santo, nella Patriarcale Basilica Vaticana, il Papa ha presieduto la Santa Messa Crismale, Liturgia durante la quale vengono rinnovate le promesse sacerdotali e vengono benedetti l'Olio dei catecumeni, l'Olio degli infermi e il Crisma.

La Messa del Crisma è stata celebrata dal Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Prefetto della Congregazione per il Clero, con i Cardinali, i Vescovi e i Presbiteri - diocesani e religiosi - presenti a Roma. Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha tenuto l'omelia.

Facendo riferimento al ministero sacerdotale, il Papa ha affermato: "Se ogni battezzato partecipa del suo sacerdozio regale e profetico (…), i presbiteri sono chiamati a condividere la sua oblazione in modo speciale. Sono chiamati a viverla nel servizio al sacerdozio comune dei fedeli".

"Mentre rendiamo grazie per questo dono misterioso" - ha detto ancora il Pontefice - "non possiamo non confessare le nostre infedeltà. Nella lettera che, come ogni anno, ho voluto inviare ai sacerdoti per questa speciale occasione, ho ricordato che 'noi tutti - coscienti dell'umana debolezza, ma fidando nella potenza sanatrice della grazia divina - siano chiamati ad abbracciare il 'Mysterium Crucis' e ad impegnarci ulteriormente nella ricerca della santità'".

Il Santo Padre ha concluso l'omelia affermando: "Preghiamo per tutti i presbiteri; in modo singolare per quanti operano tra tante difficoltà o soffrono persecuzioni, con un pensiero speciale per coloro che hanno pagato con il sangue la loro fedeltà a Cristo. Preghiamo per quei nostri confratelli che sono venuti meno agli impegni assunti con l'ordinazione sacerdotale o che attraversano un periodo di difficoltà e di crisi. Scegliendoci per una missione così sublime, Cristo non ci fa mai mancare la grazia e la gioia di seguirlo, sul Tabor come sulla via della Croce".

La Messa in "Cena Domini", iniziata alle 17:30 e presieduta dal Santo Padre, è stata, quest'anno, concelebrata dal Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, e dai Cardinali Roger Etchegaray ed Alfonso López Trujillo, nella Patriarcale Basilica Vaticana invece che nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Cattedrale del Romano Pontefice.

Il Cardinale Sodano ed il Cardinale Etchegaray hanno compiuto il rito della lavanda dei piedi, lavando i piedi a dodici Presbiteri. Al momento della presentazione dei doni è stata affidata al Papa un'offerta destinata agli indigeni ed ai meticci più poveri tra i poveri in America Latina e nei Caraibi.

Nell'omelia, Giovanni Paolo II ha detto: "Questa sera entriamo nella Pasqua di Cristo, che costituisce il momento drammatico e conclusivo, lungamente preparato ed atteso, dell'esistenza terrena del Verbo di Dio. Gesù è venuto tra di noi non per essere servito, ma per servire, ed ha assunto su di sé i drammi e le speranze degli uomini di tutti i tempi. Anticipando misticamente il sacrificio della Croce, nel Cenacolo ha voluto restare con noi sotto le specie del pane e del vino ed ha affidato agli Apostoli e ai loro successori la missione e il potere di perpetuarne la memoria viva ed efficace nel rito eucaristico".
GPII-SETTIMANA SANTA/GIOVEDÌ SANTO/… VIS 20020403 (510)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2002 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha sollevato il Vescovo Alphonse U Than Aung dal governo pastorale dell'Arcidiocesi di Mandalay (Myanmar), trasferendolo alla sede titolare di Cusira, con dignità arcivescovile.

- Ha nominato il Vescovo Charles Maung Bo, S.D.B., che è Vescovo di Pathein, Amministratore Apostolico "sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis" di Mandalay (superficie: 212.407; popolazione: 15.000.000; cattolici: 21.681; sacerdoti: 31; religiosi: 128), Myanmar.

Ieri, 2 aprile, è stato reso noto che il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Calcutta (India), presentata dall'Arcivescovo Henry Sebastian D'Souza, per raggiunti limiti d'età. Gli succede l'Arcivescovo Lucas Sirkar, S.D.B., Arcivescovo Coadiutore della medesima Arcidiocesi.

Il 28 marzo è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Francisco Gil Hellín, finora Segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Arcivescovo Metropolita di Burgos (superficie: 13.849; popolazione: 343.722; cattolici: 336.000; sacerdoti: 601; religiosi: 1.645; diaconi permanenti: 1), Spagna. L'Arcivescovo eletto è nato a Murcia (Spagna), nel 1949, è stato ordinato sacerdote nel 1964 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 1996. L'Arcivescovo Gil Hellín succede all'Arcivescovo Santiago Martínez Acebes, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Stanislaw Gadecki, finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Gniezno (Polonia), Arcivescovo dell'Arcidiocesi di Poznan (superficie: 9.700; popolazione: 1.617.000; cattolici: 1.554.000; sacerdoti: 1.080; religiosi: 2.109), Polonia. L'Arcivescovo eletto è nato a Strzelno (Polonia) nel 1949, è stato ordinato sacerdote nel 1973 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 1992. L'Arcivescovo Gadecki succede all'Arcivescovo Juliusz Paetz, del quale il Santo Padre ha accolto la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi.

- Ha nominato il Monsignor Zbigniew Kiernikowski, finora Rettore del Pontificio Istituto Polacco a Roma, Vescovo di Siedlce (superficie: 11.440; popolazione: 756.562; cattolici: 742.809; sacerdoti: 623; religiosi: 463), Polonia. Il Vescovo eletto è nato nel 1946 a Szamarzewo (Polonia), ed è stato ordinato sacerdote nel 1971.

- Ha nominato il Monsignor Zygmunt Zimowski, finora Officiale presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, Vescovo di Radom (superficie: 8.000; popolazione: 953.000; cattolici: 950.000; sacerdoti: 727; religiosi: 528), Polonia. Il Vescovo eletto è nato a Kupienin (Polonia), nel 1967 ed è stato ordinato sacerdote nel 1973.
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INTENZIONI DI PREGHIERA DEL PAPA PER IL MESE DI APRILE


CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2002 (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera di Giovanni Paolo II per il mese di aprile è la seguente: "Perché nelle rapide e molteplici mutazioni in atto nel mondo contemporaneo sia valorizzato il ruolo della famiglia nella sua fondamentale vocazione di culla della vita e di scuola di fede e di valori".

L'intenzione Missionaria è la seguente: "Perché, sorrette dall'eroica testimonianza dei martiri del nostro tempo, le Comunità ecclesiali annuncino con coraggio sempre nuovo Gesù Cristo, Redentore dell'uomo".
GPII-INTENZIONI PREGHIERA/APRILE/… VIS 20020403 (100)
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