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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 29 gennaio 2007

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite a New York.

- L'Arcivescovo Paolo Romeo, di Palermo (Italia).

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Liguria), in Visita "ad Limina Apostolorum":
    - L'Arcivescovo Angelo Bagnasco, di Genova, con l'Ausiliare Vescovo Luigi Ernesto Palletti.

    - Il Vescovo Mario Oliveri, di Albenga-Imperia.

    - Il Vescovo Alberto Tanasini, di Chiavari.

    - Il Vescovo Bassano Staffieri, di La Spezia-Sarzana-Brugnato.

  Sabato 27 gennaio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Emilia-Romagna), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Lino Pizzi, di Forlì-Bertinoro.

    - Il Vescovo Mariano De Nicolò, di Rimini.

    - Il Vescovo Luigi Negri, di San Marino-Montefeltro.

- Il Vescovo Antoni Stankiewicz, Decano del Tribunale della Rota Romana.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/.../...                                       VIS 20070129 (160)


APPELLO PER LA PACE IN LIBANO E NELLA STRISCIA DI GAZA


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2007 (VIS). Dopo la recita dell'Angelus con le migliaia di fedeli riuniti in Piazza San Pietro, il Papa ha lanciato un appello per la pace in Libano e nella Striscia di Gaza.

  "Nei giorni scorsi, la violenza è tornata ad insanguinare il Libano. È  inaccettabile che si percorra questa strada per sostenere le proprie ragioni politiche. Provo una pena immensa per quella cara popolazione. So che molti Libanesi sono colpiti dalla tentazione di lasciare ogni speranza e si sentono come disorientati da quanto sta succedendo".

  "Faccio mie le forti parole pronunciate da Sua Beatitudine il Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir a denuncia degli scontri fratricidi. Con lui e con gli altri responsabili religiosi, invoco l'aiuto di Dio affinché tutti i Libanesi indistintamente possano e vogliano lavorare insieme per fare della loro patria una vera casa comune, superando quegli atteggiamenti egoistici che impediscono di prendersi veramente cura del proprio Paese".

  "Ai cristiani del Libano" - ha concluso il Pontefice - "ripeto l'esortazione ad essere promotori di un autentico dialogo fra le varie comunità, mentre invoco su tutti la protezione di Nostra Signora del Libano".

  Successivamente, Papa Benedetto XVI ha auspicato che "cessino al più presto le violenze nella Striscia di Gaza", ed ha detto: "All'intera popolazione desidero esprimere la mia spirituale vicinanza ed assicurare la mia preghiera, affinché prevalga in tutti la volontà di lavorare insieme per il bene comune, intraprendendo vie pacifiche per comporre le differenze e le tensioni".
ANG/PACE LIBANO:GAZA/...                           VIS 20070129 (270)


TOMMASO D'AQUINO: MAESTRO DI DIALOGO CON ALTRE CULTURE


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato le riflessioni che precedono la recita dell'Angelus a San Tommaso d'Aquino, Dottore della Chiesa e Patrono delle scuole cattoliche, del quale ricorre oggi la memoria liturgica.

  Rivolgendosi alle migliaia di fedeli presenti in Piazza San Pietro, il Papa ha ricordato che San Tommaso "offre un valido modello di armonia tra ragione e fede, dimensioni dello spirito umano, che si realizzano pienamente nell'incontro e nel dialogo tra loro".

  "Secondo il pensiero di San Tommaso, la ragione umana, (...) si muove, (...), in un orizzonte ampio, aperto, dove può esprimere il meglio di sé. Quando invece l'uomo si riduce a pensare soltanto ad oggetti materiali e sperimentabili e si chiude ai grandi interrogativi sulla vita, su se stesso e su Dio, si impoverisce. Il rapporto tra fede e ragione costituisce una seria sfida per la cultura attualmente dominante nel mondo occidentale".

  Il Papa ha riconosciuto gli "innumerevoli effetti positivi" della scienza moderna ma ha avvertito, al tempo stesso, che "la tendenza a considerare vero soltanto ciò che è sperimentabile costituisce una limitazione della ragione umana (...). È urgente, pertanto, riscoprire in modo nuovo la razionalità umana aperta alla luce del 'Logos' divino e alla sua perfetta rivelazione che è Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo. Quando è autentica la fede cristiana" - ha ribadito il Pontefice - "non mortifica la libertà e la ragione umana (...). La fede suppone la ragione e la perfeziona, e la ragione, illuminata dalla fede, trova la forza per elevarsi alla conoscenza di Dio e delle realtà spirituali".

  "Con lungimirante saggezza, San Tommaso d'Aquino riuscì ad instaurare un confronto fruttuoso con il pensiero arabo ed ebraico del suo tempo, sì da essere considerato un maestro sempre attuale di dialogo con altre culture e religioni. Egli seppe presentare quella mirabile sintesi cristiana tra ragione e fede che per la civiltà occidentale rappresenta un patrimonio prezioso, a cui attingere anche oggi per dialogare efficacemente con le grandi tradizioni culturali e religiose dell'est e del sud del mondo".

  Al termine della recita dell'Angelus, il Papa ha menzionato la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, che ricorre oggi, assicurando: "Un particolare ricordo nella preghiera, a tutte le persone che soffrono per questo male. (...) Incoraggio gli operatori sanitari e i volontari che li assistono, come pure quanti in diversi modi uniscono i loro sforzi per debellare questa che non è solo una malattia, ma una piaga sociale.  Per questa nobile causa, si sono prodigati, sulle orme di Cristo" - ha ricordato ancora il Papa - "Raoul Follereau e il Beato Damiano de Veuster, apostolo dei lebbrosi a Molokai".

  Infine Papa Benedetto XVI ha rivolto alcune parole di saluto ai ragazzi e alle ragazze dell'Azione Cattolica della Diocesi di Roma, venuti per la conclusione del "Mese della Pace". Un ragazzo ed una ragazza erano nell'appartamento pontificio per aiutare il Papa a far volare due colombe, simbolo di pace. Lanciate le colombe in volo, il Papa ha esclamato: "Che siano auspicio di pace per il mondo intero! Buona domenica a tutti".
ANG/TOMMASO D'AQUINO:LEBBRA:PACE/...               VIS 20070129 (540)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2007 (VIS).  Il Santo Padre ha concesso il Suo assenso all'elezione canonicamente fatta dal Sinodo della Chiesa Greco-Melkita cattolica, il giorno 11 ottobre 2006, del Padre Elie Haddad, B.S., ad Arcivescovo di Saïda dei Greco Melkiti (cattolici: 27.000; sacerdoti: 44; religiosi: 94), Libano. L'Arcivescovo eletto è nato ad Ablah nella Bekaa (Libano) nel 1960, è entrato nell'Ordine Basiliano Salvatoriano nel 1972 e finora è stato Presidente del Tribunale d'Appello della Chiesa Melkita in Libano.
NER/.../HADDAD                             VIS 20070129 (90)


RISCOPRIRE BELLEZZA DELLA "VERITÀ DEL MATRIMONIO"


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2007 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza i Prelati Uditori, gli Officiali e gli Avvocati del Tribunale della Rota Romana in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario.

  All'inizio del suo discorso il Santo Padre ha sottolineato che "l'espressione 'verità del matrimonio' perde (...) rilevanza esistenziale in un contesto culturale segnato dal relativismo e dal positivismo giuridico, che considerano il matrimonio come una mera formalizzazione sociale dei legami affettivi. Di conseguenza, esso non solo diventa contingente come lo possono essere i sentimenti umani, ma si presenta come una sovrastruttura legale che la volontà umana potrebbe manipolare a piacimento, privandola perfino della sua indole eterosessuale".

  Il Papa ha richiamato l'attenzione sul fatto che "ad alcuni sembra che la dottrina conciliare sul matrimonio, e concretamente la descrizione di questo istituto come 'intima communitas vitae et amoris' (Cost. past. 'Gaudium et spes', n. 48), debba portare a negare l'esistenza di un vincolo coniugale indissolubile, perché si tratterebbe di un 'ideale' al quale non possono essere 'obbligati' i 'cristiani normali'".

  "La 'verità antropologica e salvifica del matrimonio' - anche nella sua dimensione giuridica - viene presentata già nella Sacra Scrittura". - ha sottolineato il Papa - "La risposta di Gesù a quei farisei che gli chiedevano il suo parere circa la liceità del ripudio è ben nota: 'Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi' (Mt 19,4-6). Le citazioni della Genesi (1,27; 2,24) ripropongono la verità matrimoniale del 'principio', quella verità la cui pienezza si trova in rapporto all'unione di Cristo con la Chiesa (cfr Ef 5, 30-31), e che è stata oggetto di così ampie e profonde riflessioni da parte del Papa Giovanni Paolo II nei suoi cicli di catechesi sull'amore umano nel disegno divino".

  "Ogni matrimonio" - ha proseguito il Pontefice - "è certamente frutto del libero consenso dell'uomo e della donna, ma la loro libertà traduce in atto la capacità naturale inerente alla loro mascolinità e femminilità. (...) L'indissolubilità del matrimonio non deriva dall'impegno definitivo dei contraenti, ma è intrinseca alla natura del 'potente legame stabilito dal Creatore' (Giovanni Paolo II, Catechesi del 21 novembre 1979, n. 2). I contraenti si devono impegnare definitivamente proprio perché il matrimonio è tale nel disegno della creazione e della redenzione".

  Papa Benedetto XVI ha sottolineato che: "Di fronte alla relativizzazione soggettivistica e libertaria dell'esperienza sessuale, la tradizione della Chiesa afferma con chiarezza l'indole naturalmente giuridica del matrimonio, cioè la sua appartenenza per natura all'ambito della giustizia nelle relazioni interpersonali. In quest'ottica, il diritto s'intreccia davvero con la vita e con l'amore come un suo intrinseco dover essere. (...) 'In un orientamento fondato nella creazione, l'eros rimanda l'uomo al matrimonio, a un legame caratterizzato da unicità e definitività; così, e solo così, si realizza la sua intima destinazione' (Deus caritas est, 11). Amore e diritto possono così unirsi fino al punto da far sì che marito e moglie si debbano a vicenda l'amore che spontaneamente si vogliono: l'amore è in essi il frutto del loro libero volere il bene dell'altro e dei figli; il che, del resto, è anche esigenza dell'amore verso il proprio vero bene".

  Davanti al rischio di una distorta interpretazione delle norme canoniche vigenti, il Santo Padre ha esortato a reagire "con coraggio e fiducia, applicando costantemente l'ermeneutica del rinnovamento nella continuità e non lasciandosi sedurre da vie interpretative che implicano una rottura con la tradizione della Chiesa".

  "Il contributo dei tribunali ecclesiastici al superamento della crisi di senso sul matrimonio, nella Chiesa e nella società civile, potrebbe sembrare ad alcuni piuttosto secondario e di retroguardia." - ha detto ancora il Pontefice - "Tuttavia, proprio perché il matrimonio ha una dimensione intrinsecamente giuridica, l'essere saggi e convinti servitori della giustizia in questo delicato ed importantissimo campo ha un valore di testimonianza molto significativo e di grande sostegno per tutti".

  "Voi, cari Prelati Uditori, siete impegnati su un fronte nel quale la responsabilità per la verità si fa sentire in modo speciale ai nostri tempi. Rimanendo fedeli al vostro compito, fate sì che la vostra azione si inserisca armonicamente in una globale riscoperta della bellezza di quella 'verità sul matrimonio' - la verità del 'principio' - che Gesù ci ha pienamente insegnato e che lo Spirito Santo ci ricorda continuamente nell'oggi della Chiesa".
AC/.../ROTA ROMANA                               VIS 20070129 (780)


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