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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 2 ottobre 2008

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 2 OTT. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Il Vescovo Jerzy Maculewicz, O.F.M., Amministratore Apostolico dell'Uzbekistan, in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Vescovo Nikolaus Messmer, S.I., Amministratore Apostolico del Kyrgyzstan, in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Padre Carlos Avila, V.I., Superiore della Missione "sui iuris" del Tajikistan, in Visita "ad Limina Apostolorum".
 
- Padre Andrzej Madej, O.M.I., Superiore della Missione "sui iuris" del Turkmenistan, in Visita "ad Limina Apostolorum".
 
- Padre Vasil Hovera, Delegato della Congregazione per le Chiese Orientali per i fedeli greco-cattolici in Kazakhstan e in Asia centrale, in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Signor Naji Abi Assi, Ambasciatore del Libano, in visita di congedo.
AL:AP/.../...                                                                                      VIS 20081002 (110)


RIPRENDERE SMANTELLAMENTO ARSENALI NUCLEARI

CITTA' DEL VATICANO, 2 OTT. 2008 (VIS). L'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario della Segreteria di Stato per i Rapporti con gli Stati, è intervenuto, il 29 settembre scorso, alla 52ma Sessione della Conferenza Generale dell'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica (IAEA), in corso a Vienna dal 29 settembre al 3 ottobre.

 Nel suo discorso il Presule ha ricordato che la IAEA opera per proteggere e promuovere la vita "in uno degli spazi chiave dell'ambiente umano: l'uso pacifico dell'energia nucleare" e che la storia di questo organismo dimostra la necessità di "riunire le forze per il benessere della famiglia umana".

 Riunire le forze significa, in primo luogo - ha proseguito il Pontefice - "il dovere di condividere le conoscenze, di costruire un consenso comune con lo sforzo e l'impegno. Per questo il lavoro della IAEA nei suoi tre settori di competenza: tecnologia, sicurezza e verifica, deve essere sempre unito e associato, mai diviso e in antagonismo".

 "La Santa Sede desidera vedere lavorare tutti gli Stati congiuntamente per (...) promuovere la sicurezza e la protezione nucleare e garantire che i materiali nucleari non vengano usati per altri scopi e che non ci siano attività nucleari non dichiarate. Si contribuirà, così, non soltanto a combattere il terrorismo nucleare, ma a promuovere la cultura della vita e della pace, favorendo lo sviluppo integrale dei popoli".

  Il secondo aspetto del dovere di lavorare congiuntamente, ha segnalato l'Arcivescovo, è "l'uso di una tecnologia innocua e pacifica che rispetti l'ambiente e venga incontro alla popolazione più svantaggiate". La globalizzazione esige che si contribuisca "non soltanto ad un progetto specifico o al lavoro di taluni organismi e governi, ma soprattutto al bene comune di tutta l'umanità. Per questo, la misura del valore di un progetto deriverà dal suo influsso sui valori umani e culturali, così come il benessere economico e sociale di un popolo o di una nazione".

 Riferendosi al disarmo nucleare, terzo aspetto del dovere del lavoro congiunto, il Presule ha affermato che non si può permettere che il Trattato di non proliferazione nucleare si indebolisca, perché esso rappresenta: "la pietra angolare del regime globale di non proliferazione" ed è "un elemento importante per lo sviluppo dell'energia nucleare a fini pacifici".

 Infine il Segretario per i Rapporti con gli Stati ha affermato che la Santa Sede "incoraggia tutti i responsabili del settore a riprendere con maggiore impegno lo smantellamento reciproco e progressivo degli arsenali nucleari esistenti". "La sicurezza mondiale - ha ribadito l'Arcivescovo Mamberti - "non deve dipendere dalle armi nucleari" e "la Santa Sede ritiene che il Trattato di divieto generale di esperimenti nucleari (CTBT) sia un importante strumento nel conseguimento di tale fine".
DELSS/NUCLEARE/IAEA:MAMBERTI                           VIS 20081002 (500)


LA CHIESA PROPONE LIBERAMENTE LA FEDE, NON LA IMPONE

CITTA' DEL VATICANO, 2 OTT. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina i Vescovi e gli Ordinari del Kazakhstan e dell'Asia Centrale al termine della "Visita ad Limina Apostolorum".

   Il Papa ha invitato i Presuli a rendere grazie a Dio perché "nonostante le dure pressioni esercitate negli anni del regime ateo e comunista, grazie all'abnegazione di zelanti sacerdoti, religiosi e laici, la fiamma della fede è rimasta accesa nel cuore dei credenti".

 Inoltre, esortando i Vescovi a non scoraggiarsi ed a pensare la comunità cattolica come un "un piccolo gregge", Benedetto XVI li ha esortati a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo e a mantenere viva nel popolo cristiano la fiamma della fede. "Conservate e valorizzate" - ha detto il Papa - "le valide esperienze pastorali ed apostoliche del passato; continuate a educare tutti all'ascolto della Parola di Dio, suscitate specialmente nei giovani l'amore per l'Eucaristia e la devozione mariana, diffondete nelle famiglie la pratica del Rosario. Ricercate, inoltre, con pazienza e coraggio, nuove forme e metodi di apostolato, preoccupandovi di attualizzarli secondo le odierne esigenze, tenendo conto della lingua e della cultura dei fedeli a voi affidati".

 Il Santo Padre ha affermato ancora che "Questo impegno risulterà senza dubbio più incisivo ed efficace" se verranno coinvolti i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i laici. Nel contempo il Papa ha invitato i sacerdoti a sostenere i laici "nei momenti di difficoltà" e "nella solitudine umana e spirituale". "Alla base di tutto" - ha detto - "ci sia il ricorso costante a Dio nella preghiera e la continua ricerca dell'unità tra di voi, come anche in ciascuna della vostre rispettive e diversificate comunità".

 Nel riferirsi alla "piaga della violenza e del terrorismo, al diffondersi dell'estremismo e del fondamentalismo" nel mondo, il Papa ha segnalato che è necessario contrastare tali flagelli con interventi legislativi. Mai però la forza del diritto" - ha ribadito Benedetto XVI - "può trasformarsi essa stessa in iniquità, né può essere limitato il libero esercizio delle religioni, poiché professare la propria fede liberamente è uno dei diritti umani fondamentali e universalmente riconosciuti".

  Benedetto XVI ha anche ribadito "che la Chiesa non impone, ma propone liberamente la fede cattolica, ben sapendo che la conversione è il frutto misterioso dell'azione dello Spirito Santo. La fede è dono ed opera di Dio. Proprio per questo è proibita ogni forma di proselitismo che costringa o induca e attiri qualcuno con opportuni raggiri ad abbracciare la fede. Una persona può aprirsi alla fede dopo matura e responsabile riflessione e deve poter realizzare liberamente questa intima ispirazione. Ciò va a vantaggio non solo dell'individuo, ma dell'intera società, poiché la fedele osservanza dei precetti divini aiuta a costruire una convivenza più giusta e solidale".

 Il Papa ha terminato il suo discorso ringraziando i sacerdoti e i religiosi che operano nelle diverse circoscrizioni ecclesiastiche: Almaty, Kirghizistan, Uzbekistan, Tadjikistan e Turkmenistan.
AL/.../KAZAKISTAN:ASIA CENTRALE                                     VIS 20081002 (500)


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