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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 31 gennaio 2014

IL PAPA RICEVE PARTECIPANTI PLENARIA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE ED ANNUNCIA CHE SI STUDIA LA POSSIBILITÀ DI COLLEGARE CON QUESTO DICASTERO LA SPECIFICA COMMISSIONE PER LA PROTEZIONE DEI FANCIULLI
Città del Vaticano, 31 gennaio 2014 (VIS). "Promuovere e tutelare la dottrina sulla fede e i costumi in tutto l’orbe cattolico" è il compito che la Costituzione Apostolica "Pastor Bonus" di Giovanni Paolo II, assegna alla Congregazione per la Dottrina della Fede, ha ricordato Papa Francesco nel ricevere i partecipanti al termine dei lavori della Sessione Plenaria del Dicastero.

"Fin dai primi tempi della Chiesa - ha sottolineato il Santo Padre - esiste la tentazione di intendere la dottrina in un senso ideologico o di ridurla ad un insieme di teorie astratte e cristallizzate. In realtà, la dottrina ha l’unico scopo di servire la vita del Popolo di Dio ed intende assicurare alla nostra fede un fondamento certo. Grande è infatti la tentazione di appropriarci dei doni della salvezza che viene da Dio, per addomesticarli - magari anche con buona intenzione - alle vedute e allo spirito del mondo".

"Il vostro lavoro - ha detto il Papa agli Officiali della Congregazione per la Dottrina della Fede - cerca di tenere sempre presenti anche le esigenze del dialogo costruttivo, rispettoso e paziente con gli Autori. Se la verità esige la fedeltà, questa cresce sempre nella carità e nell’aiuto fraterno per chi è chiamato a maturare o chiarire le proprie convinzioni. Riguardo poi al metodo del vostro lavoro, so che il vostro Dicastero si distingue per la prassi della collegialità e del dialogo. La Chiesa infatti è il luogo della comunione e, ad ogni livello, tutti siamo chiamati a coltivare e promuovere la comunione, ciascuno nella responsabilità che il Signore gli ha assegnato".

"Nella Sessione Plenaria appena conclusa avete anche trattato del rapporto tra fede e Sacramento del matrimonio. Si tratta di una riflessione di grande rilevanza. Essa si pone nella scia dell’invito che già Benedetto XVI aveva formulato circa la necessità di interrogarsi più a fondo sulla relazione tra fede personale e celebrazione del Sacramento del matrimonio, soprattutto nel mutato contesto culturale".

"In questa occasione - ha concluso il Papa - vorrei anche ringraziarvi per il vostro impegno nel trattare le problematiche delicate circa i cosiddetti delitti più gravi, in particolare i casi di abuso sessuale di minori da parte di chierici. Pensate al bene dei bambini e dei giovani, che nella comunità cristiana devono sempre essere protetti e sostenuti nella loro crescita umana e spirituale. In tal senso si studia la possibilità di collegare con il vostro Dicastero la specifica Commissione per la protezione dei fanciulli, che ho istituito e che vorrei sia esemplare per tutti coloro che intendono promuovere il bene dei bambini".

AI VESCOVI DELL'AUSTRIA: L'IMPEGNO DEI CRISTIANI NEL MONDO NON È FILANTROPIA

Città del Vaticano, 31 gennaio 2014 (VIS). Nella giornata di ieri, Papa Francesco ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale Austriaca al termine della Visita "ad Limina Apostolorum", consegnando il testo del discorso di cui riportiamo degli estratti. Il Papa nel ricorda la simpatia da parte degli austriaci per la Chiesa e il Successore di Pietro, che si è manifestata nella cordiale accoglienza riservata dalla popolazione al Papa Benedetto XVI durante la visita al Santuario di Mariazell nel 2007, a cui è seguita una fase difficile per la Chiesa con la tendenza al calo del numero dei cattolici nel Paese. "Tale evoluzione - scrive il Papa - non deve trovarci inerti, anzi, deve incentivare i nostri sforzi per la nuova evangelizzazione che è sempre necessaria".

Papa Francesco afferma che essere Chiesa "non significa gestire, ma uscire, essere missionari, portare agli uomini la luce della fede e la gioia del Vangelo. Non dimentichiamo che l’impulso del nostro impegno di cristiani nel mondo non è l’idea di una filantropia, di un vago umanesimo, ma un dono di Dio, cioè il regalo della figliolanza divina che abbiamo ricevuto nel Battesimo. E questo dono è allo stesso tempo un compito. I figli di Dio non si nascondono, portano piuttosto la gioia della loro figliolanza divina al mondo".

"'La Chiesa - prosegue il Papa citando il Concilio Vaticano II - comprende nel suo seno i peccatori'", cioè "la santa Chiesa ha sempre bisogno di purificazione. E ciò significa che noi dobbiamo essere sempre impegnati per la nostra purificazione, nel Sacramento della Riconciliazione. (...) E come pastori della Chiesa vogliamo assistere i fedeli, con tenerezza e comprensione, nel riscoprire questo meraviglioso Sacramento e far sperimentare loro proprio in questo dono l’amore del Buon Pastore. Vi prego, quindi, di non stancarvi di invitare gli uomini all’incontro con Cristo nel Sacramento della Penitenza e della Riconciliazione".

"Un campo importante del nostro operare da pastori - segnala il Papa - è la famiglia. Essa si colloca al cuore della Chiesa evangelizzatrice. (...) Il fondamento su cui si può sviluppare una vita familiare armoniosa, è soprattutto la fedeltà matrimoniale. Purtroppo, nel nostro tempo vediamo che la famiglia e il matrimonio, nei paesi del mondo occidentale, subiscono una crisi interiore profonda. (...) La globalizzazione e l’individualismo postmoderno favoriscono uno stile di vita che rende molto più difficile lo sviluppo e la stabilità dei legami tra le persone e non è favorevole per promuovere una cultura della famiglia. Qui si apre un nuovo campo missionario per la Chiesa, ad esempio nei gruppi di famiglie dove si crea spazio per le relazioni interpersonali e con Dio, dove può crescere una comunione autentica che accoglie ciascuno allo stesso modo e non si rinchiude in gruppi di élite (...). La sollecitudine della Chiesa per la famiglia incomincia da una buona preparazione e un adeguato accompagnamento degli sposi, nonché dall’esposizione fedele e chiara della dottrina della Chiesa sul matrimonio e sulla famiglia. Il matrimonio come sacramento è dono di Dio e al tempo stesso impegno".

"Dalla famiglia, chiesa domestica, passiamo brevemente alla parrocchia, al grande campo che il Signore ci ha affidato per renderlo fecondo con il lavoro pastorale. I sacerdoti, i parroci dovrebbero rendersi sempre consapevoli che il loro compito di governare è un servizio profondamente spirituale. È sempre il parroco a guidare la comunità parrocchiale, contando allo stesso tempo sull’aiuto e sul contributo valido dei vari collaboratori e di tutti i fedeli laici. (...) E vi sono i molti che sono in ricerca, anche se non lo ammettono. Ognuno è chiamato, ognuno è inviato. Non è detto però che il luogo della chiamata sia solo il centro parrocchiale; (...) la chiamata di Dio ci può raggiungere" in tutti i "luoghi della vita quotidiana".

"Parlare di Dio - conclude il Pontefice - portare agli uomini il messaggio dell’amore di Dio e della salvezza in Gesù Cristo agli uomini è compito di ogni battezzato. E tale compito comprende non solo il parlare con parole, ma tutto l’agire e il fare. (...) Proprio nel nostro tempo, in cui sembriamo diventare il 'piccolo gregge', siamo chiamati, da discepoli del Signore, a vivere come una comunità che è sale della terra e luce del mondo".


PRESENTAZIONE ANNO DEDICATO ALLA VITA CONSACRATA: "SVEGLIARE IL MONDO" CON TESTIMONIANZA PROFETICA RACCOGLIENDO IL TESTIMONE LASCIATO DAI FONDATORI

Città del Vaticano, 31 gennaio 2014 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica e l'Arcivescovo José Rodríguez Carballo, O.F.M., Segretario della medesima Congregazione, sono intervenuti alla Conferenza Stampa di presentazione dell'Anno dedicato alla Vita Consacrata (2015), che Papa Francesco ha convocato il 29 novembre scorso al termine dell'incontro con 120 Superiori Generali di Istituti maschili, accogliendo un suggerimento del Prefetto e del Segretario della Congregazione, dopo aver ascoltato tanti consacrati.

"Prima di tutto ci teniamo a dire - ha detto il Cardinale Braz de Aviz - che questo Anno della vita consacrata è stato pensato nel contesto dei 50 anni del Concilio Vaticano II, e più in particolare nella ricorrenza dei 50 anni dalla pubblicazione del Decreto conciliare "Perfectae caritatis" sul rinnovamento della vita consacrata. (...) Proprio perché riconosciamo in questi 50 anni che ci separano dal Concilio un momento di grazia per la vita consacrata, in quanto segnati dalla presenza dello Spirito che ci porta a vivere anche le debolezze e le infedeltà come esperienza della misericordia e dell’amore di Dio, vogliamo che questo Anno sia un’occasione per fare 'memoria grata' di questo recente passato. Ecco il primo obiettivo dell’Anno della vita consacrata".

"Con lo sguardo positivo su questo tempo di grazia che va dal Concilio ad oggi, vogliamo - ed ecco il secondo obiettivo - 'abbracciare il futuro con speranza'. Siamo ben coscienti che il momento presente è 'delicato e faticoso', (...) e che la crisi che attraversa la società e la stessa Chiesa tocca pienamente la vita consacrata. Ma vogliamo assumere questa crisi non come l’anticamera della morte, ma come (...) un’occasione favorevole per la crescita in profondità e, quindi, di speranza, motivata dalla certezza che la vita consacrata non potrà mai sparire nella Chiesa, poiché 'è stata voluta dallo stesso Gesù come parte irremovibile della sua Chiesa'".

"Questa speranza - ha concluso il Cardinale Barz de Aviz - non ci risparmia, e di questo sono ben coscienti i consacrati, di vivere il presente con passione - terzo obiettivo di questo Anno della vita consacrata" che "sarà un momento importante per 'evangelizzare' la propria vocazione e testimoniare la bellezza della 'sequela Christi' nelle molteplici forme in cui si esprime la nostra vita. I consacrati raccolgono il testimone lasciato loro dai rispettivi fondatori e fondatrici. Spinti anche dal Papa Francesco, in questo Anno vogliono 'svegliare il mondo' con la loro testimonianza profetica, particolarmente con la loro presenza nelle periferie esistenziali della povertà e del pensiero, come il Papa Francesco ha chiesto ai Superiori generali".

L'Arcivescovo Rodríguez Carballo, ha illustrato le attività principali previste nell'Anno della Vita Consacrata che avrà inizio nell'ottobre 2014, in coincidenza con la pubblicazione della Costituzione conciliare "Lumen Gentium".

L'Anno della Vita consacrata avrà inizio ufficialmente con una solenne concelebrazione nella Basilica di San Pietro, presieduta se possibile dal Santo Padre che potrebbe essere il giorno 21 novembre 2014, Giornata mondiale “Pro orantibus”. Seguirà, sempre in novembre, un'Assemblea plenaria della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, sul tema: "Il novum nella vita consacrata a partire dal Vaticano Sono in programma diversi incontri internazionali a Roma, tra i quali l'Incontro per giovani religiosi e religiose: novizi, professi temporanei e professi perpetui con meno di 10 anni di professione; l'Incontro dei formatori e formatrici; un Congresso internazionale di teologia della vita consacrata, sul tema: “Rinnovamento della vita consacrata alla luce del Concilio e prospettive di futuro”; una Mostra internazionale su: “La vita consacrata Vangelo nella storia umana”.

"Per la conclusione dell’Anno della Vita consacrata si pensa pure a una solenne concelebrazione presieduta dal Santo Padre che potrebbe essere, il giorno 21 novembre 2015 a 50 anni del Decreto "Perfectae caritatis". Per preparare questo Anno, il Dicastero si propone di pubblicare ogni quattro mesi una lettera circolare su temi che riguardano la vita consacrata. La prima di queste lettere circolari uscirà con data 2 febbraio di quest’anno e sarà dedicata al Magistero del Papa Francesco sulla vita consacrata. Avrà come titolo: 'Rallegratevi'”. I giorni 8 e 9 marzo, rispondendo al desiderio del Santo Padre, presso l'auditorium dell'Università "Antonianum" di Roma, si terrà un symposium sulla gestione dei beni economici e patrimoniali da parte dei religiosi. "Anche per le suore contemplative proporremo alcune iniziative per l’Anno della Vita consacrata nel rispetto della loro specifica forma di vita. Una di queste sarà una 'Catena mondiale di preghiera fra i monasteri'”.

L'Arcivescovo Rodríguez Carballo ha dato alcune informazioni su alcuni documenti che sta preparando il Dicastero. "In stretta collaborazione con la Congregazione per i Vescovi, per mandato del Santo Padre, si stanno dando i primi passi per la revisione del documento 'Mutuae relationes' sui rapporti tra i Vescovi e i religiosi nella Chiesa. Sempre per mandato del Santo Padre si procederà alla attualizzazione dell’istruzione 'Verbi Sponsa', che tratta dell’autonomia e della clausura delle suore interamente contemplative. Un altro documento in preparazione è relativo alla vita e alla missione dei religiosi fratelli, ed un quarto documento riguarderà la gestione dei beni da parte dei consacrati per offrire linee guida ed orientamenti da tener presenti di fronte alle situazioni complesse che si presentano in questo campo.

Infine durante l'Anno della Vita Consacrata si attende dal Santo Padre una nuova Costituzione Apostolica sulla vita contemplativa al posto dell'attuale "Sponsa Christi" promulgata dal Papa PIo XII nel 1950.

REALIZZAZIONE DI UNA "DUE DILIGENCE" DELL'OSPEDALE PEDIATRICO BAMBIN GESÙ E DELLA FONDAZIONE CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA" PER IL MIGLIORAMENTO DELLA GESTIONE

Città del Vaticano, 31 gennaio 2014 (VIS). La Pontificia Commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economica ed amministrativa della Santa Sede, in collaborazione con i vertici dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e della Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza, ha conferito mandato per la realizzazione di una “due diligence” dei processi economici, amministrativi e gestionali dei due ospedali al fine di poter completare correttamente il quadro complessivo di ricognizione dei dati finanziari e degli aspetti organizzativi degli enti che fanno capo alla Santa Sede.

I dati ottenuti serviranno alla Commissione per proporre opportune raccomandazioni al fine di migliorare i modelli di gestione e garantire trasparenza ed efficienza nell'adempimento del nobile mandato di tutela e salvaguardia della salute e della vita umana.

Per l'affidamento dell'attività di “due diligence” è stata indetta una procedura di gara, in seguito alla quale l’incarico è stato assegnato a PWC per quanto riguarda l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e a Deloitte per la Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza.

TWITTER NOTIFICA L'USCITA DEL BOLLETTINO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE

Città del Vaticano, 31 gennaio 2014 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede comunica che è disponibile un nuovo servizio Twitter che offre la notifica della pubblicazione di un Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede. L'uscita di un nuovo bollettino viene notificata nella pagina del profilo @HolySeePress e comunicata agli utenti followers registrati. La notifica fornisce anche il link alla pagina del Bollettino.

UDIENZE

Città del Vaticano, 31 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid (Spagna), con il Rettore dell'Università Ecclesiastica San Dámaso di Madrid, Professor Javier María Prades Lopez.

- L'Arcivescovo Bruno Musarò, Arcivescovo tit. di Abari, Nunzio Apostolico in Cuba.

- L'Arcivescovo Vincent Gerard Nichols, di Westminster (Gran Bretagna).

- Don Ferdinando Neri, della Comunità di Nomadelfia.

- Il Professor Franco Miano, Presidente Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana.

Nel pomeriggio di oggi il Santo Padre riceve il Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 31 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Stefano Manetti, Vescovo della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza (superficie: 1.068; popolazione: 73.177; cattolici: 69.508; sacerdoti: 61; religiosi: 71; diaconi permanenti: 3), Italia. Il Vescovo eletto è nato nel 1959 a Firenze (Italia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1984. Dal 1984 al 1987 è stato Vicario parrocchiale a “S. Maria” a Coverciano; dal 1987 al 1995 Assistente Ecclesiastico della Comunità Giovanile San Michele ed Assistente Ecclesiastico del Settore Giovani dell’Azione Cattolica Italiana; dal 1999 è passato al Settore Adulti della medesima associazione; dal 1995 al 2002 Parroco di “S. Tommaso” a Certaldo; nel 2002 è stato nominato Direttore Spirituale del Seminario Maggiore Arcivescovile e contemporaneamente Canonico del Capitolo della Basilica Laurenziana; dal 2005 è Rettore del Seminario Maggiore Arcivescovile e Responsabile del Centro Diocesano Vocazioni; nel 2009 è stato nominato Canonico del Capitolo Metropolitano di Santa Maria del Fiore, passando a Canonico Onorario del Capitolo Laurenziano; dal 1995 è stato Membro del Consiglio Presbiterale e dal 2008 ad oggi Coordinatore di tale organismo; dal 2009 ad oggi è stato Membro del Collegio dei Consultori.

- Ha nominato il Reverendo Antonio Mura, Vescovo di Lanusei (superficie: 2.349; popolazione: 68.713; cattolici: 67.954; sacerdoti: 51; religiosi: 23; diaconi permanenti: 8), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Bortigali (Italia) nel 1952 ed è stato ordinato sacerdote nel 1979. Dal 1979 al 1981 è stato Vice Parroco di San Francesco in Macomer; dal 1981 al 1982 Vice Parroco di San Leonardo in Villanova Monteleone; dal 1982 al 1985 Animatore nel Seminario Regionale Sardo di Cagliari; dal 1984 al 1993 Capo Redattore del giornale diocesano "ll Dialogo"; dal 1985 al 1988 Padre Spirituale nei Seminari Minori di Alghero e di Bosa; dal 1986 al 1988 Responsabile della pastorale giovanile diocesana; dal 1985 al 1995 Direttore del Centro Regionale Vocazioni; dal 1988 al 1991 Parroco di San Leonardo a Villanova Monteleone; dal 1991 al 1993 Parroco della Natività di Maria a Santa Maria La Palma; dal 1993 al 2007 Direttore dell'Ufficio Liturgico diocesano; dal 1993 al 2009 Rettore ed Amministratore del Seminario Diocesano. Dal 1994 Direttore della Scuola dei ministeri e della formazione dei Diaconi permanenti; dal 2004 Coordinatore regionale del Progetto culturale della CEI; dal 2005 Direttore del quindicinale diocesano "Il Dialogo"; dal 2007 al 2010 Pro Vicario Generale della diocesi. È stato Insegnante di Religione all'Istituto Tecnico di Macomer, all'Istituto Magistrale di Bosa e al Liceo Classico di Alghero; ha insegnato Storia e Filosofia nel Liceo Classico e nello Scientifico di Bosa e in quello di Macomer e all'Istituto Magistrale di Bosa. Attualmente Docente all'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Sassari e Membro del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei Consultori. Collabora periodicamente con il quotidiano "Avvenire". Succede al Vescovo Antioco Piseddu, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato Nunzio Apostolico nella Repubblica Centroafricana l'Arcivescovo Franco Coppola, finora Nunzio Apostolico in Burundi.

giovedì 30 gennaio 2014

GRATITUDINE DEL PAPA IMPEGNO UNIVERSITÀ DI NOTRE DAME DU LAC

Città del Vaticano, 30 gennaio 2014 (VIS). L'Università cattolica americana "Notre Dame du Lac", nota come "Notre Dame", con sede a South Bend (Indiana, Stati Uniti d'America), fondata nel 1842 da Padre Edward Sorin, della Congregazione della Santa Croce, inaugura un Centro Universitario a Roma. In questa occasione il Papa ha ricevuto questa mattina il Consiglio Direttivo dell'Università, che "Fin dalla sua fondazione - ha detto - ha dato un notevole contributo alla Chiesa nel vostro Paese, con il suo impegno nell’educazione religiosa dei giovani e nell’insegnamento di un sapere ispirato dalla fiducia nell’armonia tra fede e ragione nel perseguimento della verità e della rettitudine".

"L’ispirazione che ha guidato Padre Edward Sorin e i primi religiosi della Congregazione della Santa Croce nell’istituire l’Università Notre Dame du Lac - ha detto il Papa - rimane centrale, nelle mutate circostanze del XXI secolo, per l’identità che contraddistingue l’Università e il suo servizio alla Chiesa e alla società americana. Nella mia recente Esortazione apostolica sulla gioia del Vangelo ho sottolineato la dimensione missionaria del discepolato cristiano, che ha bisogno di rendersi evidente nella vita delle persone e nel lavoro di ciascuna istituzione ecclesiale. Questo coinvolgimento in un 'discepolato missionario' dovrebbe essere percepito in un modo del tutto speciale nelle università cattoliche, che, per loro stessa natura, sono impegnate a mostrare l’armonia tra fede e ragione e a mettere in evidenza la rilevanza del messaggio cristiano per una vita umana vissuta in pienezza ed autenticità".

"A tale riguardo, è essenziale una coraggiosa testimonianza delle università cattoliche nei confronti dell’insegnamento morale della Chiesa e della difesa della libertà di sostenere tali insegnamenti, in quanto proclamati con autorità dal magistero dei Pastori, precisamente nelle e attraverso le istituzioni formative della Chiesa. Auspico - ha concluso il Papa - che l’Università Notre Dame continui ad offrire la sua indispensabile ed inequivocabile testimonianza a questo aspetto della sua fondamentale identità cattolica, specialmente di fronte ai tentativi, da qualsiasi parte essi provengano, di diluirla".

UDIENZE

Città del Vaticano, 30 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Sei Presuli della Conferenza Episcopale di Austria, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- L'Arcivescovo Franz Lackner, O.F.M., di Salzburg, con l'Ausiliare Vescovo Andreas Laun, O.S.F.S.

- Il Vescovo Benno Elbs, di Feldkirch.

- Il Vescovo Alois Schwarz, di Gurk.

- Il Vescovo Manfred Scheuer, di Innsbruck.

- Dom Anselm van der Linde, O. Cist., Abate di Wettingen-Mehererau.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 30 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Doba (Ciad), presentata dal Vescovo Michele Russo, M.C.C.J, in conformità al canone 401 § 2 del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Vescovo Miguel Angel Sebastián Martínez, M.C.C.J, Vescovo della Diocesi di Lai, (Ciad), Amministratore Apostolico sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis della Diocesi di Doba (Ciad).

- Ha accolto la richiesta del Cardinale Attilio Nicora di essere sollevato dall'incarico di Presidente dell'Autorità di Informazione Finanziaria.

- Ha nominato Presidente ad interim dell'Autorità di Informazione Finanziaria il Vescovo Giorgio Corbellini, il quale conserva gli uffici di Presidente dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica e della Commissione Disciplinare della Curia Romana.

mercoledì 29 gennaio 2014

LA CONFERMAZIONE, SECONDO SACRAMENTO DELL'INIZIAZIONE CRISTIANA

Città del Vaticano, 29 gennaio 2014 (VIS). Proseguendo le catechesi sui Sacramenti, Papa Francesco ha dedicato l'Udienza Generale di oggi alla Confermazione, "che va intesa in continuità con il Battesimo, al quale è legata in modo inseparabile".

"Questi due Sacramenti, insieme con l’Eucaristia, - ha spiegato il Papa - formano un unico evento salvifico, che si chiama - l’'iniziazione cristiana' -, nel quale veniamo inseriti in Gesù Cristo morto e risorto e diventiamo nuove creature e membra della Chiesa. Ecco perché in origine questi tre Sacramenti si celebravano in un unico momento, al termine del cammino catecumenale, normalmente nella Veglia Pasquale. Così veniva suggellato il percorso di formazione e di graduale inserimento nella comunità cristiana che poteva durare anche alcuni anni. Si faceva passo a passo per arrivare al Battesimo, poi alla Cresima e all'Eucaristia.

"Comunemente si parla di sacramento della 'Cresima', parola che significa 'unzione'. E, in effetti, attraverso l’olio detto 'sacro Crisma' veniamo conformati, nella potenza dello Spirito, a Gesù Cristo, il quale è l’unico vero 'unto', il 'Messia', il Santo di Dio. Il termine 'Confermazione' ci ricorda poi che questo Sacramento apporta una crescita della grazia battesimale: ci unisce più saldamente a Cristo; porta a compimento il nostro legame con la Chiesa; ci accorda una speciale forza dello Spirito Santo per diffondere e difendere la fede, per confessare il nome di Cristo e per non vergognarci mai della sua croce".

"Per questo è importante - ha proseguito il Pontefice - avere cura che i nostri bambini, i nostri ragazzi, ricevano questo Sacramento. Tutti noi abbiamo cura che siano battezzati e questo è buono, ma forse non abbiamo tanta cura che ricevano la Cresima. In questo modo resteranno a metà cammino e non riceveranno lo Spirito Santo, che è tanto importante nella vita cristiana, perché ci dà la forza per andare avanti. (...) Naturalmente è importante offrire ai cresimandi una buona preparazione, che deve mirare a condurli verso un’adesione personale alla fede in Cristo e a risvegliare in loro il senso dell’appartenenza alla Chiesa".

"La Confermazione, come ogni Sacramento, non è opera degli uomini, ma di Dio, il quale si prende cura della nostra vita in modo da plasmarci ad immagine del suo Figlio, per renderci capaci di amare come Lui. Egli lo fa infondendo in noi il suo Spirito Santo, la cui azione pervade tutta la persona e tutta la vita, come traspare dai sette doni che la Tradizione, alla luce della Sacra Scrittura, ha sempre evidenziato. (...) Quali sono questi doni? La Sapienza, l’Intelletto, il Consiglio, la Fortezza, la Scienza, la Pietà e il Timore di Dio. E questi doni ci sono dati proprio con lo Spirito Santo nel sacramento della Confermazione", ha detto il Papa annunciando che a questi doni dedicherà le catechesi che seguiranno quelle sui Sacramenti.

"Quando accogliamo lo Spirito Santo nel nostro cuore e lo lasciamo agire - ha proseguito il Pontefice - Cristo stesso si rende presente in noi e prende forma nella nostra vita; attraverso di noi, sarà Lui lo stesso Cristo a pregare, a perdonare, a infondere speranza e consolazione, a servire i fratelli, a farsi vicino ai bisognosi e agli ultimi, a creare comunione, a seminare pace. Pensate quanto è importante questo: per mezzo dello Spirito Santo, Cristo stesso viene a fare tutto questo in mezzo a noi e per noi. Per questo è importante che i bambini e i ragazzi ricevano il Sacramento della Cresima".

La catechesi si è conclusa con l'esortazione del Papa a ricordare di aver ricevuto la Confermazione, "prima di tutto per ringraziare il Signore di questo dono, e poi per chiedergli che ci aiuti a vivere da veri cristiani, a camminare sempre con gioia secondo lo Spirito Santo che ci è stato donato". Mentre pronunciava le parole conclusive della catechesi, ha iniziato a povere forte e Papa Francesco non ha potuto fare a meno di esclamare: "Si vede che questi ultimi mercoledì, a metà udienza, ci benedicono dal Cielo: ma siete coraggiosi, avanti!".

PAPA FRANCESCO: USURA, DRAMMATICA PIAGA SOCIALE CHE FERISCE LA DIGNITÀ INVIOLABILE DELLA PERSONA UMANA

Città del Vaticano, 29 gennaio 2014 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale, il Papa si è rivolto ai membri delle Associazioni "Carta di Roma" e "Casa Alessia", che operano a favore dei bisognosi e dei rifugiati, incoraggiandoli a proseguire nel loro impegno. Nel salutare le famiglie e gli operai della Shellbox di Castelfiorentino (Italia) che recentemente hanno perso il lavoro dopo la chiusura dell'azienda, ha detto: "Mentre esprimo la mia vicinanza, formulo voti che si faccia ogni sforzo possibile da parte delle competenti istanze, perché il lavoro che è sorgente di dignità, sia preoccupazione centrale di tutti. Che non manchi il lavoro. È sorgente di dignità!".

Infine Papa Francesco ha rivolto parole di saluto alle Fondazioni Associate alla Consulta Nazionale Antiusura auspicando che le Istituzioni intensifichino "il loro impegno al fianco delle vittime dell'usura, drammatica piaga sociale. Quando una famiglia non ha da mangiare, perché deve pagare il mutuo agli usurai, questo non è cristiano, non è umano! E questa drammatica piaga sociale ferisce la dignità inviolabile della persona umana".

MESSAGGIO DEL PAPA ALLE PONTIFICIE ACCADEMIE: LA FEDE CONOSCE IN QUANTO È LEGATA ALL'AMORE

Città del Vaticano, 29 gennaio 2014 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, presso l'Aula Magna del Palazzo San Pio X a Roma, si è tenuta la XVIII Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie, sul tema: “Oculata fides. Leggere la realtà con gli occhi di Cristo”. Il lavori sono stati introdotti dal Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e del Consiglio di Coordinamento fra Accademie Pontificie.

Nel corso della Seduta, l'Arcivescovo Pietro Parolin, Segretario di Stato, ha dato lettura del Messaggio inviato da Papa Francesco nel quale il Santo Padre, ricordando che il tema di quest'anno rimanda ad una espressione di San Tommaso d'Aquino, citata nella Lettera Enciclica "Lumen fidei", ringrazia le Pontificie Accademie per aver voluto proporre alla riflessione anche il rapporto tra l'Enciclica e la recente Esortazione apostolica "Evangelii Gaudium".

"In entrambi questi Documenti infatti, - scrive il Papa - ho voluto invitare a riflettere sulla dimensione 'luminosa' della fede e sulla connessione tra fede e verità, da indagare (...) nella prospettiva dell’amore. (...) Di qui derivano importanti conseguenze sia per l’agire dei credenti, sia per il metodo di lavoro dei teologi: 'La verità oggi è ridotta spesso ad autenticità soggettiva del singolo, valida solo per la vita individuale. Una verità comune ci fa paura, perché la identifichiamo con l’imposizione intransigente dei totalitarismi. Se però la verità è la verità dell’amore, se è la verità che si schiude nell’incontro personale con l’Altro e con gli altri, allora resta liberata dalla chiusura nel singolo e può fare parte del bene comune. Lungi dall’irrigidirci, la sicurezza della fede ci mette in cammino, e rende possibile la testimonianza e il dialogo con tutti'".

"Questa prospettiva – di una Chiesa tutta in cammino e tutta missionaria – è quella che si sviluppa nell’Esortazione apostolica sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale. Il 'sogno di una scelta missionaria capace di rinnovare ogni cosa' riguarda tutta la Chiesa ed ogni sua parte. Anche le Accademie Pontificie sono chiamate a questa trasformazione, per non far mancare al Corpo ecclesiale il contributo loro proprio. Non si tratta però di fare operazioni esteriori, 'di facciata'. Si tratta piuttosto, anche per voi, di concentrarsi ancora di più 'sull’essenziale, su ciò che è più bello, più grande, più attraente e allo stesso tempo più necessario'".

Il Santo Padre conclude il Messaggio citando il nomi dei vincitori del Premio delle Pontificie Accademie 2014 conferito per incoraggiare quanti, tra i giovani studiosi di teologia, vogliono offrire il proprio contributo alla promozione di un nuovo umanesimo cristiano. Il premio di quest'anno è stato assegnato ex aequo al Reverendo Professor Alessandro Clemenzia per l'opera dal titolo "Nella Trinità come Chiesa. In dialogo con Heribert Mühlen" e alla Professoressa Maria Silvia Vaccarezza per l'opera "Le ragioni del contingente. La saggezza pratica tra Aristotele e Tommaso d'Aquino".

ACCORDO TRA LA SANTA SEDE E LA REPUBBLICA DI MALTA SU EFFETTI CIVILI MATRIMONI CANONICI

Città del Vaticano, 29 gennaio 2014 (VIS). Lunedì, 27 gennaio 2014, nella Sede del Ministero degli Affari Esteri di Malta è stato firmato il Terzo Protocollo Addizionale dell’Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica di Malta, del 3 febbraio 1993, sul riconoscimento degli effetti civili ai matrimoni canonici e alle decisioni delle Autorità e dei tribunali ecclesiastici circa gli stessi matrimoni.

Per la Santa Sede ha firmato, come Plenipotenziario, l'Arcivescovo Aldo Cavalli, Nunzio Apostolico in Malta. Per la Repubblica di Malta, l’Onorevole Dottor George W. Vella, Ministro degli Affari Esteri di Malta.

Il presente Terzo Protocollo Addizionale, che consiste in 4 articoli, apporta modifiche al succitato Accordo del 1993.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 29 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Edmilson Amador Caetano, O.Cist., Vescovo di Guarulhos (superficie: 341; popolazione: 1.357.000; cattolici: 879.000; sacerdoti: 50; religiosi: 105), Brasile. È stato finora Vescovo di Barretos (Brasile).

- Il Reverendo Estevam Santos Silva Filho, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di São Salvador da Bahia (superficie: 3.859; popolazione: 3.862.000; cattolici: 2.730.000; sacerdoti: 289; religiosi: 856; diaconi permanenti: 73), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1968 a Vitória da Conquista (Brasile) ed è ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1995. È stato Parroco in diverse parrocchie dell’arcidiocesi di Vitória da Conquista: dal 1995 al 1997: Parrocchia “Nossa Senhora do Perpétuo Socorro” a Iguaí; dal 1998 al 2001 Parrocchia “Senhor do Bonfim e Santa Rita” a Planato; dal 2000 al 2001 Parrocchia “Divino Espírito Santo” a Poções. È stato Direttore Spirituale dei seguenti Seminari: nel 1995 Seminario Propedeutico a Itapetinga, arcidiocesi di Vitória da Conquista; dal 1996 al 1997 e dal 2009 in poi: Seminario Maggiore di Filosofia a Vitória da Conquista; dal 1998 al 2008 Seminario Maggiore di Teologia a Ilhéus. Dal 1995 Membro del Consiglio dei Formatori; dal 2000 Membro del Collegio dei Consultori; dal 2000 Membro del Consiglio Presbiterale; dal 2011 Assessore Ecclesiastico della Pastorale Arcidiocesana di Comunicazione e del Settore Giovanile. Attualmente è Parroco della Parrocchia “Nossa Senhora das Candeias”, Economo arcidiocesano e Formatore nel Seminario Filosofico dell’arcidiocesi di Vitória da Conquista.

martedì 28 gennaio 2014

TRENTACINQUE VESCOVI A CUBA PER MIGLIORARE LE STRATEGIE DELLA COMUNICAZIONE ECCLESIALE

Città del Vaticano, 28 gennaio 2014 (VIS). Nel febbraio prossimo, all'Avana (Cuba), il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali organizza un Seminario sulla comunicazione. Nel corso dell'incontro, della durata di quattro giorni, trentacinque Vescovi dell'America Centrale e del Caribe rifletteranno sul significato della comunicazione nel mondo attuale, sul modo di comunicare e sull'oggetto della comunicazione.

L'Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha annunciato che il Seminario avrà come punto di partenza il Messaggio del Papa per la Giornata delle Comunicazioni Sociali: "Comunicazione al servizio di una autentica cultura dell'incontro", con l'obiettivo di offrire ai Vescovi gli strumenti per migliorare le strategie della comunicazione nelle loro diocesi.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 28 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre Francesco ha nominato Segretario del Collegio Cardinalizio l'Arcivescovo Ilson de Jesús Montanari, Segretario della Congregazione per i Vescovi.

IN MEMORIAM

Città del Vaticano, 28 gennaio 2014 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Vescovo Arvaldis Andrejs Brumanis, emerito di Liepaja (Lettonia), il 17 dicembre, all'età di 87 anni.

- Il Cardinale Ricard María Carles Gordó, Arcivescovo emerito di Barcellona (Spagna) il 17 dicembre, all'età di 87 anni.

- Il Vescovo Francisco Manuel Vieira, emerito di Osasco, São Paulo (Brasile) il 23 dicembre, all'età di 88 anni.
- Il Vescovo Soane Lilo Foliaki, S.M., emerito di Tonga (Tonga), il 24 dicembre, all'età di 80 anni.
- Il Vescovo Joaquim Gonçalves, emerito di Vila Real (Portogallo), il 31 dicembre, all'età di 77 anni.

- Il Vescovo Salvatore Nicolosi, emerito di Noto (Italia), il 10 gennaio, all'età di 91 anni.

- Il Vescovo Alphonsus Augustus Sowada, O.S.C, emerito di Agats (Indonesia), l'11 gennaio, all'età di 80 anni.

- Il Vescovo Francis Deniau, emerito di Nevers (Francia), il 12 gennaio, all'età di 77 anni.

- Il Vescovo José de Jesús Garcia Ayala, emerito di Campeche (Messico), il 15 gennaio, all'età di 103 anni.

- Il Vescovo John Mackey, emerito di Auckland (Nuova Zelanda), il 20 gennaio, all'età di 96 anni.

- Il Vescovo Kurt Krenn, emerito di Sankt Pölten (Austria), il 25 gennaio, all'età di 77 anni.

lunedì 27 gennaio 2014

PROMULGAZIONE DECRETI

Città del Vaticano, 27 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre Francesco ha ricevuto questa mattina in Udienza privata il Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell'Udienza il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti:

MARTIRIO:

- del Servo di Dio Pietro Asúa Mendía, Sacerdote diocesano; nato a Valmaseda (Vizcaya, Spagna) il 30 agosto 1890 e ucciso, in odio alla Fede, a Liendo (Santander, Spagna) il 29 agosto 1936;

VIRTÙ EROICHE

- del Servo di Dio Giuseppe Girelli, Sacerdote diocesano; italiano (1886-1978).

- del Servo di Dio Zaccaria di Santa Teresa (al secolo: Zaccaria Salteráin Vizcarra), Sacerdote professo dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi; spagnolo, (1887-1957).

- della Serva di Dio Marcella Mallet, Fondatrice delle Suore della Carità di Québec; canadese, (1805-1871).

- della Serva di Dio Maria Benedetta Arias, Fondatrice delle Suore Ancelle di Gesù nel Sacramento; argentina (1822-1894).

- della Serva di Dio Margherita del Sacro Cuore di Gesù (al secolo: Virginia De Brincat), Fondatrice delle Suore Francescane del Cuore di Gesù; maltese (1862-1952).

- della Serva di Dio Serafina (al secolo: Noemy Cinque), Suora professa della Congregazione delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo; brasiliana, (1913-1988).

- della Serva di Dio Elisabetta Sanna, vedova Laica, Terziaria professa dell'Ordine dei Minimi di San Francesco, del Sodalizio dell'Unione dell'Apostolato Cattolico fondato da San Vincenzo Pallotti; italiana, (1788-1857).

ANGELUS: DIO PREFERISCE PARTIRE DALLA PERIFERIA, DAGLI ULTIMI, PER RAGGIUNGERE TUTTI

Città del Vaticano, 26 gennaio 2014 (VIS). Gli inizi della vita pubblica di Gesù, dalla "Galilea delle genti", come viene indicata dal profeta Isaia, sono stati il tema delle riflessioni di Papa Francesco prima della recita dell'Angelus domenicale con le migliaia di persone convenute in Piazza San Pietro.

"La missione di Gesù - ha detto Papa Francesco - non parte da Gerusalemme, cioè dal centro religioso, centro anche sociale e politico, ma parte da una zona periferica, una zona disprezzata dai giudei più osservanti, a motivo della presenza in quella regione di diverse popolazioni straniere (...). È una terra di frontiera, una zona di transito dove si incontrano persone diverse per razza, cultura e religione. La Galilea diventa così il luogo simbolico per l’apertura del Vangelo a tutti i popoli. Da questo punto di vista, la Galilea assomiglia al mondo di oggi: compresenza di diverse culture, necessità di confronto e necessità di incontro. Anche noi siamo immersi ogni giorno in una 'Galilea delle genti', e in questo tipo di contesto possiamo spaventarci e cedere alla tentazione di costruire recinti per essere più sicuri, più protetti. Ma Gesù ci insegna che la Buona Novella, che Lui porta, non è riservata a una parte dell’umanità, è da comunicare a tutti. È un lieto annuncio destinato a quanti lo aspettano, ma anche a quanti forse non attendono più nulla e non hanno nemmeno la forza di cercare e di chiedere".

"Partendo dalla Galilea, Gesù ci insegna che nessuno è escluso dalla salvezza di Dio, anzi, che Dio preferisce partire dalla periferia, dagli ultimi, per raggiungere tutti. Ci insegna un metodo, il suo metodo, che però esprime il contenuto, cioè la misericordia del Padre. 'Ogni cristiano e ogni comunità discernerà quale sia il cammino che il Signore chiede, però tutti siamo invitati ad accettare questa chiamata. Uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo'".

"Gesù comincia la sua missione non solo da un luogo decentrato, ma anche da uomini che si direbbero, così si può dire, 'di basso profilo'. Per scegliere i suoi primi discepoli e futuri apostoli, non si rivolge alle scuole degli scribi e dei dottori della Legge, ma alle persone umili, alle persone semplici, che si preparano con impegno alla venuta del Regno di Dio. Gesù va a chiamarli là dove lavorano, sulla riva del lago: sono pescatori. Li chiama, ed essi lo seguono, subito. Lasciano le reti e vanno con Lui: la loro vita diventerà un’avventura straordinaria e affascinante".

"Il Signore chiama anche oggi! Il Signore passa per le strade della nostra vita quotidiana. Anche oggi in questo momento, qui, il Signore passa per la piazza. Ci chiama ad andare con Lui, a lavorare con Lui per il Regno di Dio, nelle 'Galilee' dei nostri tempi".

I MALATI DI LEBBRA E IL DESIDERIO DI PACE NELLE PREGHIERE DEL PAPA

Città del Vaticano, 26 gennaio 2014 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus, in merito alla celebrazione, oggi, della Giornata mondiale dei malati di lebbra, il Santo Padre ha detto: "Questa malattia, pur essendo in regresso, purtroppo colpisce ancora molte persone in condizione di grave miseria. È importante mantenere viva la solidarietà con questi fratelli e sorelle. Ad essi assicuriamo la nostra preghiera".

Nel ricordare quanti in questi giorni hanno perso la vita nei violenti scontri in Ucraina, il Papa ha assicurato la sua preghiera per i defunti e le loro famiglie.

"Vorrei rivolgere - ha proseguito Papa Francesco - un pensiero a Cocò Campolongo, che a tre anni è stato bruciato in macchina a Cassano allo Jonio. (...) Preghiamo con Cocò, che sicuro è con Gesù in cielo, per le persone che hanno fatto questo reato, perché si pentano e si convertano al Signore".

"Nei prossimi giorni - ha detto ancora il Papa - milioni di persone, che vivono nell’Estremo Oriente o sparse in varie parti del mondo, tra cui cinesi, coreani e vietnamiti, celebrano il capodanno lunare. A tutti loro auguro un’esistenza colma di gioia e di speranza".

Prima di salutare i fedeli presenti in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha dedicato alcune parole a Maria Cristina di Savoia, vissuta nella prima metà del secolo diciannovesimo, regina delle due Sicilie, proclamata Beata sabato scorso a Napoli. "Donna di profonda spiritualità e di grande umiltà - ha detto - seppe farsi carico delle sofferenze del suo popolo, diventando vera madre dei poveri. Il suo straordinario esempio di carità testimonia che la vita buona del Vangelo è possibile in ogni ambiente e condizione sociale".

Al termine della preghiera dell'Angelus, al termine della "Carovana della Pace", un bambino e una bambina dell'Azione Cattolica della Diocesi di Roma, invitati nell'appartamento pontificio, hanno letto a nome dell'ACR di Roma, un Messaggio di pace ed hanno liberato due colombe, simbolo di pace.

FRA I CRISTIANI L’UNITÀ È SEMPRE SUPERIORE AL CONFLITTO

Città del Vaticano, 26 gennaio 2014 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, Solennità della Conversione di San Paolo Apostolo, si è conclusa la XLVII Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, sul tema: "Cristo non può essere diviso", con la celebrazione di secondi Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Hanno preso parte alla celebrazione i Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma.

Nell'omelia, Papa Francesco, nel riferirsi al tema della Settimana, desunto alla Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi, ha affermato: "L’Apostolo ha appreso con grande tristezza che i cristiani di Corinto sono divisi in diverse fazioni. (...) Neppure coloro che intendono rifarsi a Cristo possono essere elogiati da Paolo, perché usano il nome dell’unico Salvatore per prendere le distanze da altri fratelli all’interno della comunità. In altre parole, l’esperienza particolare di ciascuno, il riferimento ad alcune persone significative della comunità, diventano il metro di giudizio della fede degli altri".

"In questa situazione di divisione, Paolo esorta i cristiani di Corinto, 'per il nome del Signore Nostro Gesù Cristo', ad essere tutti unanimi nel parlare, perché tra di loro non vi siano divisioni, bensì perfetta unione di pensiero e di sentire. La comunione che l’Apostolo invoca però, - ha sottolineato il Papa - non potrà essere frutto di strategie umane. La perfetta unione tra i fratelli, infatti, è possibile solo in riferimento al pensiero e ai sentimenti di Cristo. Questa sera, mentre siamo qui riuniti in preghiera, avvertiamo che Cristo, che non può essere diviso, vuole attirarci a sé, verso i sentimenti del suo cuore, verso il suo totale e confidente abbandono nelle mani del Padre, verso il suo radicale svuotarsi per amore dell’umanità. Solo Lui può essere il principio, la causa, il motore della nostra unità".

"Mentre ci troviamo alla sua presenza, diventiamo ancora più consapevoli che non possiamo considerare le divisioni nella Chiesa come un fenomeno in qualche modo naturale, inevitabile per ogni forma di vita associativa. Le nostre divisioni feriscono il suo corpo, feriscono la testimonianza che siamo chiamati a rendergli nel mondo". A questo proposito il Papa ha citato il Decreto sull'Ecumenismo "Unitatis redintegratio", del Concilio Vaticano II, che afferma: 'Da Cristo Signore la Chiesa è stata fondata una e unica, eppure molte comunioni cristiane propongono se stesse agli uomini come la vera eredità di Gesù Cristo. Tutti invero asseriscono di essere discepoli del Signore, ma hanno opinioni diverse e camminano per vie diverse, come se Cristo stesso fosse diviso'. E, quindi, aggiunge: 'Tale divisione non solo si oppone apertamente alla volontà di Cristo, ma è anche di scandalo al mondo e danneggia la più santa delle cause: la predicazione del Vangelo ad ogni creatura'".

"Tutti noi siamo stati danneggiati dalle divisioni. Tutti noi non vogliamo diventare uno scandalo. E per questo tutti noi camminiamo insieme, fraternamente, sulla strada verso l’unità, facendo unità anche nel camminare, quell’unità che viene dallo Spirito Santo e che ci porta una singolarità speciale, che soltanto lo Spirito Santo può fare: la diversità riconciliata. Il Signore ci aspetta tutti, ci accompagna tutti, è con tutti noi in questo cammino dell’unità".

"Cristo non può essere diviso! Questa certezza deve incoraggiarci e sostenerci a proseguire con umiltà e con fiducia nel cammino verso il ristabilimento della piena unità visibile tra tutti i credenti in Cristo. Mi piace pensare in questo momento all’opera del beato Giovanni XXIII e del beato Giovanni Paolo II. (...) Papa Giovanni aprendo vie nuove e prima quasi impensate, Papa Giovanni Paolo proponendo il dialogo ecumenico come dimensione ordinaria ed imprescindibile della vita di ogni Chiesa particolare. Ad essi associo anche Papa Paolo VI, altro grande protagonista del dialogo, di cui ricordiamo proprio in questi giorni il cinquantesimo anniversario dello storico abbraccio a Gerusalemme con il Patriarca di Costantinopoli Atenagora".

"L’opera di questi Pontefici ha fatto sì che la dimensione del dialogo ecumenico sia diventata un aspetto essenziale del ministero del Vescovo di Roma, tanto che oggi non si comprenderebbe pienamente il servizio petrino senza includervi questa apertura al dialogo con tutti i credenti in Cristo. Possiamo dire anche che il cammino ecumenico ha permesso di approfondire la comprensione del ministero del Successore di Pietro e dobbiamo avere fiducia che continuerà ad agire in tal senso anche per il futuro. Mentre guardiamo con gratitudine ai passi che il Signore ci ha concesso di compiere, e senza nasconderci le difficoltà che oggi il dialogo ecumenico attraversa, chiediamo di poter essere tutti rivestiti dei sentimenti di Cristo, per poter camminare verso l’unità da lui voluta. E camminare insieme è già fare unità!".

Infine Papa Francesco ha rivolto i suoi fraterni saluti al Metropolita Gennadios, rappresentante del Patriarcato ecumenico, a Sua Grazia David Moxon, rappresentante a Roma dell’Arcivescovo di Canterbury, e a tutti i rappresentanti delle diverse Chiese e Comunità ecclesiali, presenti nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. "Con questi due fratelli, in rappresentanza di tutti - ha ricordato il Papa - abbiamo pregato nel Sepolcro di Paolo e abbiamo detto fra noi: 'Preghiamo perché lui ci aiuti in questa strada, in questa strada dell’unità, dell’amore, facendo strada di unità'. L’unità non verrà come un miracolo alla fine: l’unità viene nel cammino, la fa lo Spirito Santo nel cammino. Se noi non camminiamo insieme, se noi non preghiamo gli uni per gli altri, se noi non collaboriamo in tante cose che possiamo fare in questo mondo per il Popolo di Dio, l’unità non verrà! Essa si fa in questo cammino, in ogni passo, e non la facciamo noi: la fa lo Spirito Santo, che vede la nostra buona volontà".

"Cari fratelli e sorelle, preghiamo il Signore Gesù, che ci ha reso membra vive del suo Corpo - ha concluso il Pontefice - affinché ci mantenga profondamente uniti a Lui, ci aiuti a superare i nostri conflitti, le nostre divisioni, i nostri egoismi; e ricordiamo che l’unità è sempre superiore al conflitto! E ci aiuti ad essere uniti gli uni agli altri da un’unica forza, quella dell’amore, che lo Spirito Santo riversa nei nostri cuori".

PAPA FRANCESCO AL CENTRO ITALIANO FEMMINILE: SI ALLARGHINO GLI SPAZI PER UNA PRESENZA FEMMINILE PIÙ CAPILLARE ED INCISIVA NELLA CHIESA

Città del Vaticano, 25 gennaio 2014 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza le rappresentanti del CIF (Centro Italiano Femminile), in occasione del Congresso nazionale. Il CIF fu istituito nel 1944 con l'obiettivo di coordinare le donne e le associazioni di ispirazione cristiana che contribuivano alla ricostruzione dell'Italia con la partecipazione democratica, la promozione umana e la solidarietà. Attualmente il CIF è composto da donne che si propongono di realizzare con le istituzioni il pieno esercizio del diritto di cittadinanza e collaborano con donne di culture diverse. Il CIF opera in campo civile, sociale e culturale per contribuire alla costruzione di una democrazia solidale ed una convivenza fondata sul rispetto dei diritti umani e della dignità della persona secondo lo spirito e i principi cristiani, la Costituzione e le leggi italiane e le norme del diritto comunitario e internazionale.

Nel suo discorso il Papa ha ringraziato le rappresentanti del CIF per le opere attuate in questi sessanti anni e per la loro testimonianza circa il ruolo della donna nella società e nella comunità ecclesiale. "Nell'arco di questi ultimi decenni, - ha affermato il Papa - accanto ad altre trasformazioni culturali e sociali, anche l’identità e il ruolo della donna, nella famiglia, nella società e nella Chiesa, hanno conosciuto mutamenti notevoli, e in genere la partecipazione e la responsabilità delle donne è andata crescendo".

"In questo processo è stato ed è importante anche il discernimento da parte del Magistero dei Papi. In modo speciale va menzionata la Lettera apostolica del 1988 'Mulieris dignitatem', del beato Giovanni Paolo II, sulla dignità e vocazione della donna (...), e ricordiamo anche il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 1995 sul tema 'La donna: educatrice di pace'. Anch’io - ha aggiunto il Papa - ho ricordato l’indispensabile apporto della donna nella società (...); mi sono rallegrato nel vedere molte donne condividere alcune responsabilità pastorali con i sacerdoti nell’accompagnamento di persone, famiglie e gruppi, come nella riflessione teologica; ed ho auspicato che si allarghino gli spazi per una presenza femminile più capillare ed incisiva nella Chiesa".

"Se nel mondo del lavoro e nella sfera pubblica è importante l’apporto più incisivo del genio femminile, tale apporto rimane imprescindibile nell’ambito della famiglia, che per noi cristiani non è semplicemente un luogo privato, ma quella 'Chiesa domestica', la cui salute e prosperità è condizione per la salute e prosperità della Chiesa e della società stessa. (...)
A questo punto viene spontaneo chiedersi: come è possibile crescere nella presenza efficace in tanti ambiti della sfera pubblica, nel mondo del lavoro e nei luoghi dove vengono adottate le decisioni più importanti, e al tempo stesso mantenere una presenza e un’attenzione preferenziale e del tutto speciale nella e per la famiglia?".

nel dialogo con Dio, illuminato dalla sua Parola - ha affermato Papa Francesco - che la donna cristiana cerca sempre nuovamente di rispondere alla chiamata del Signore, nel concreto della sua condizione. Una preghiera, questa, sempre sostenuta dalla presenza materna di Maria. Lei, che ha custodito il suo Figlio divino, che ha propiziato il suo primo miracolo alle nozze di Cana, che era presente sul Calvario ed alla Pentecoste, vi indichi la strada da percorrere per approfondire il significato e il ruolo della donna nella società e per essere pienamente fedeli al Signore Gesù Cristo e alla vostra missione nel mondo".

IL CARDINALE SARAH INVIATO SPECIALE DEL SANTO PADRE NELLE ZONE COLPITE DAL TIFONE HAIYAN-YOLANDA

Città del Vaticano, 25 gennaio 2014 (VIS). Il Cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", visiterà a nome di Papa Francesco, le zone colpite, l'8 novembre scorso, dal tifone Haiyan-Yolanda, per portare un segno di conforto e spirituale vicinanza alla popolazione, che sta ora affrontando il momento della ricostruzione di quanto devastato dalla calamità naturale, e promuovere la rete degli aiuti di chi sta già operando sul posto.

La missione, informa un Comunicato di "Cor Unum", si svolgerà dal 26 al 31 gennaio, e si snoderà attraverso tre momenti di particolare rilievo: l'incontro con i Vescovi filippini, riuniti in questi giorni in Conferenza Episcopale; l'incontro con il Presidente della Repubblica delle Filippine, Benigno Aquino III; e la visita alla località di Tacloban, che risulta la più colpita dal tifone.

Nel contesto della visita, il Cardinale Sarah presenterà, a nome del Santo Padre, l'impegno a realizzare, attraverso "Cor Unum", un progetto per la costruzione ex-novo di un orfanotrofio e una casa per gli anziani. L'edificio comprenderà tra l'altro un piccolo convento per le suore, una cappella, e un dispensario.

Abbattutosi sulle isole Visayas (Filippine centrali), Haiyan-Yolanda ha fatto - secondo i rapporti di Caritas Filippine/Nassa diffusi in queste settimane - oltre 5.500 morti, più di 26mila feriti e quasi 2mila dispersi. Gli sfollati sarebbero circa 3,8 milioni, appartenenti a più di 851mila famiglie. In totale si tratta di quasi 12 milioni di persone che hanno subito danni o perdite a vario titolo, sparsi in 574 fra municipalità e città diverse, e si teme adesso il problema delle epidemie.

Non appena appresa la notizia, il Santo Padre aveva deciso di stanziare, attraverso "Cor Unum", un primo contributo di emergenza di 150 mila dollari per il soccorso alle popolazioni, a sostegno delle opere di assistenza svolte in favore degli sfollati e degli alluvionati, che si sono aggiunti ai fondi stanziati da tutta la Chiesa nel suo complesso, le Chiese locali, le parrocchie in tutto il mondo, la rete delle Caritas, e le altre agenzie nazionali e diocesane impegnate in opere di carità.

UDIENZE

Città del Vaticano, 27 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza otto Presuli della Conferenza Episcopale di Austria, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- Il Cardinale Christoph Schönborn, Arcivescovo di Wien, con i Vescovi Ausiliari: Vescovo Franz Scharl e Vescovo Stephan Turnovszky.

- Il Vescovo Ägidius Johann Zsifkovics, di Eisenstadt.

- Il Vescovo Ludwig Schwarz, di Linz.

- Il Klaus Küng, di Sankt Pölten, con l'Ausiliare Vescovo Anton Leichtfried.

- Il Vescovo Christian Werner, Ordinario Militare.

Sabato 25 gennaio il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Padre José Gabriel Funes, S.I., Direttore della Specola Vaticana con il Padre Jozef Marian Maj, S.I., Vice Direttore Amministrativo.

- Il Signor Bray Barnes, Presidente della Conferenza Internazionale Cattolica dello Scoutismo; con il Signor Roberto Cociancich ed il Reverendo Jaques Gagey.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 27 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcieparchia di Akka dei Greco-Melkiti (Israele) presentata dall'Arcivescovo Elias Chacour, in conformità al canone 210 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.

- Ha nominato l'Arcivescovo Moussa El-Hage, O.A.M., Amministratore Apostolico sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis dell’Arcieparchia di Akka dei Greco-Melkiti (cattolici: 76.700; sacerdoti: 36; religiosi: 36; diaconi permanenti: 5), Israele, attualmente Arcivescovo di Haifa e Terra Santa dei Maroniti (Israele) ed Esarca Patriarcale maronita per Gerusalemme, Palestina e Giordania.

Sabato 25 gennaio il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Mamfe, (Camerun), presentata dal Vescovo Francis Teke Lysinge, per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Andrew Nkea Fuanya, Coadiutore della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Canonico Antonio Suetta, Vescovo della diocesi di Ventimiglia-San Remo (superficie: 715; popolazione: 157.150; cattolici: 151.500; sacerdoti: 101; religiosi: 268; diaconi permanenti: 8), Italia. Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a Loano (Italia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. Dal 1987 al 1996 è stato Vicario parrocchiale della parrocchia di Ceslo-Arzeno d’Oneglia; dal 1991 al 1994 Amministratore parrocchiale della medesima parrocchia; dal 1995 al 1997 Amministratore parrocchiale e, in seguito Parroco di Caravonica; dal 1997 al 2009 Parroco-Prevosto di Borgo Verezzi e Direttore della Caritas diocesana. È stato Cappellano delle Carceri di Imperia mentre svolgeva il suo incarico di Vicario parrocchiale di “San Giovanni” in Oneglia; fino al 2009 è stato Co-fondatore e Presidente della Cooperativa Sociale “Il Cammino” per l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani in difficoltà (riabilitazione di ex tossicodipendenti e di ex carcerati). Ha insegnato, presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose, Teologia Fondamentale, Ecclesiologia e Mariologia e, dal 2003, insegna le medesime materie nel corso teologico al Seminario maggiore. Dal 2005 svolge l’incarico di Economo Diocesano; dal settembre 2011 è Rettore del Seminario diocesano di Albenga-Imperia, mantenendo l’Ufficio di Economo; dal 2009 è Canonico del Capitolo della Cattedrale. Succede al Vescovo Alberto Maria Careggio, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato Consigliere dello Stato della Città del Vaticano, il Professore Vincenzo Buonomo, Capo Ufficio della Rappresentanza Pontificia presso le Organizzazioni e Organismi delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (F.A.O., I.F.A.D., P.A.M.) e Direttore del Corso di laurea in Giurisprudenza presso la Pontificia Università Lateranense in Roma.

venerdì 24 gennaio 2014

IL SANTO PADRE AL PRESIDENTE HOLLANDE: COLLABORARE COSTRUTTIVAMENTE NELLE QUESTIONI DI INTERESSE COMUNE

Città del Vaticano, 24 gennaio 2014 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza il Presidente della Repubblica Francese, Signor François Hollande, il quale si è successivamente incontrato con l'Arcivescovo Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, che era accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Nel corso dei cordiali colloqui, è stato rilevato il contributo della religione al bene comune. Nel richiamare i buoni rapporti esistenti tra la Francia e la Santa Sede, è stato ribadito il reciproco impegno a mantenere un dialogo regolare tra lo Stato e la Chiesa cattolica e a collaborare costruttivamente nelle questioni di interesse comune.

Nel contesto della difesa e della promozione della dignità della persona umana, si sono passati in rassegna alcuni argomenti di attualità, quali la famiglia, la bioetica, il rispetto delle comunità religiose e la tutela dei luoghi di culto.

La conversazione è proseguita su temi di carattere internazionale, quali la povertà e lo sviluppo, le migrazioni e l’ambiente. Ci si è soffermati, in particolare, sui conflitti in Medio Oriente e in alcune regioni dell’Africa, auspicando che, nei diversi Paesi interessati, la pacifica convivenza sociale possa essere ristabilita attraverso il dialogo e la partecipazione di tutte le componenti della società, nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle minoranze etniche e religiose.

IL PAPA ALLA ROTA ROMANA: DIETRO OGNI CAUSA, CI SONO PERSONE CHE ATTENDONO GIUSTIZIA

Città del Vaticano, 24 gennaio 2014 (VIS). "Il vostro ministero, cari giudici e operatori del Tribunale della Rota Romana, (...), è un servizio peculiare a Dio Amore, che è vicino ad ogni persona. (...) Mentre svolgete il lavoro giudiziario, non dimenticate che siete pastori! Dietro ogni pratica, ogni posizione, ogni causa, ci sono persone che attendono giustizia".

Con queste parole il Papa si è rivolto ai Prelati Uditori, agli Officiali e Collaboratori del Tribunale Apostolico della Rota Romana che ha incontrato per la prima volta in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. "La dimensione giuridica e la dimensione pastorale del ministero ecclesiale - ha ricordato il Papa - non sono in contrapposizione, perché entrambe concorrono alla realizzazione delle finalità e dell’unità di azione proprie della Chiesa".

"L’attività giudiziaria ecclesiale, che si configura come servizio alla verità nella giustizia - ha sottolineato il Pontefice - ha infatti una connotazione profondamente pastorale, perché finalizzata al perseguimento del bene dei fedeli e alla edificazione della comunità cristiana. (...) Inoltre, cari Giudici, mediante il vostro specifico ministero, voi offrite un competente contributo per affrontare le tematiche pastorali emergenti".

Successivamente il Papa ha tracciato un breve profilo del giudice ecclesiastico dal punto di vista umano, giudiziario e pastorale. "Anzitutto il profilo umano: al giudice è richiesta una maturità umana che si esprime nella serenità di giudizio e nel distacco da vedute personali. Fa parte anche della maturità umana la capacità di calarsi nella mentalità e nelle legittime aspirazioni della comunità in cui si svolge il servizio. Così egli si farà interprete di quell’'animus communitatis' che caratterizza la porzione di Popolo di Dio destinataria del suo operato e potrà praticare una giustizia non legalistica e astratta, ma adatta alle esigenze della realtà concreta".

"Il secondo aspetto è quello giudiziario. Oltre ai requisiti di dottrina giuridica e teologica, nell’esercizio del suo ministero il giudice si caratterizza per la perizia nel diritto, l’obiettività di giudizio e l’equità, giudicando con imperturbabile e imparziale equidistanza. Inoltre nella sua attività è guidato dall’intento di tutelare la verità, nel rispetto della legge, senza tralasciare la delicatezza e umanità proprie del pastore di anime".

"Il terzo aspetto è quello pastorale. In quanto espressione della sollecitudine pastorale del Papa e dei Vescovi, al giudice è richiesta non soltanto provata competenza, ma anche genuino spirito di servizio. Egli è il servitore della giustizia, chiamato a trattare e giudicare la condizione dei fedeli che con fiducia si rivolgono a lui, imitando il Buon Pastore che si prende cura della pecorella ferita. Per questo - ha concluso il Pontefice - è animato dalla carità pastorale; quella carità che Dio ha riversato nei nostri cuori mediante 'lo Spirito Santo che ci è stato dato'. La carità - scrive San Paolo - 'è il vincolo della perfezione' e costituisce l’anima anche della funzione del giudice ecclesiastico"

UDIENZE

Città del Vaticano, 24 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- L'Arcivescovo Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

- S.E. Monsignor Pio Vito Pinto, Decano del Tribunale della Rota Romana.


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 24 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Ronald William Gainer, Vescovo di Harrisburg (superficie: 19.839; popolazione: 2.224.542; cattolici: 249.238; sacerdoti: 169; religiosi: 369; diaconi permanenti: 69), Stati Uniti d'America. È stato finora Vescovo di Lexington, Stati Uniti d'America.

- Il Reverendo Herwig Gössl, Vescovo Ausiliare dell’arcidiocesi di Bamberg (superficie: 10.290; popolazione: 2.163.804; cattolici: 713.781; sacerdoti: 475; religiosi: 778; diaconi permanenti: 49), Germania. Il Vescovo eletto è nato nel 1967 a Monaco di Baviera (Germania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1993. Dopo il servizio pastorale in diverse parrocchie a Bayreuth, Hannberg e Weisendorf, nel 2006 è stato nominato Parroco del raggruppamento parrocchiale di Erlangen Nord-West. Nel 2007, è stato nominato Vice-rettore del Seminario Maggiore di Bamberg e membro della Commissione liturgica diocesana. Nel 2008 è stato nominato Vice-Rettore del Seminario Maggiore delle diocesi di Bamberg e Würzburg e Responsabile della pastorale vocazionale.

- Il Monsignore Myron Joseph Cotta, Vescovo Ausiliare di Sacramento (superficie: 110.325; popolazione: 3.589.000; cattolici: 997.000; sacerdoti: 291; religiosi: 316; diaconi permanenti: 143), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato nel 1953 a Dos Palos (Stati Uniti d'America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1987. Dal 1987 al 1989 è stato Vicario Parrocchiale della Saint Anthony Parish ad Atwater; dal 1989 al 1992 Amministratore del Santuario Our Lady of Fatima a Laton; dal 1992 al 1999 Parroco della Our Lady of Miracles Parish a Gustine e nel 1994 anche Amministratore Parrocchiale della Holy Rosary Parish a Hilmar; dal 1999 al 2010 Vicario Generale, Moderatore della Curia, Vicario per il Clero, Direttore dell’Ufficio per la Formazione Permanente del Clero, Direttore dell’Ufficio per la Propagazione della Fede, Direttore del Pastoral Support of Priests, Supervisore del Safe Environment Program, Direttore del Sensitive Claim Board e Membro del Diocesan Finance Council; dal 2010 al 2011 Amministratore Diocesano; dal 1998 Membro del Diocesan Personnel Board); dal 1999 Consultore Diocesano; dal 2011 Vicario Generale e Moderatore della Curia.

- Il Monsignor Antonio Bartolacci, Prelato Uditore del Tribunale della Rota Romana, finora Capo della Cancelleria del medesimo Tribunale.

- Il Padre Manuel Saturino da Costa Gomes, S.C.I., Prelato Uditore del Tribunale della Rota Romana, finora Docente di Diritto Canonico presso la Facoltà di Teologia e Direttore dell'Istituto Superiore di Diritto Canonico nella Universidade Católica Portuguesa, Giudice del Tribunale Patriarcale di Lisboa.

giovedì 23 gennaio 2014

UNA CHIESA CHE VUOLE COMUNICARE

Città del Vaticano, 23 gennaio 2014 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, l'Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e la Professoressa Chiara Giaccardi, della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Italia), sono intervenuti alla conferenza stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la XLVIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, sul tema: "Comunicazione al servizio di un'autentica cultura dell'incontro".

"In questo Messaggio - ha spiegato l'Arcivescovo Celli - emerge a tutto tondo l'immagine di una Chiesa che vuole comunicare, che vuole dialogare con l'uomo e la donna di oggi nella consapevolezza del ruolo che le è stato affidato in questo contesto. Ripetutamente il Papa ha sottolineato il tema della cultura dell'incontro invitando la Chiesa e i suoi membri a confrontarsi con alcune dimensioni ed esigenze proprie di tale cultura. In questo messaggio emergono vistosamente due ampie tensioni. La prima parte del Messaggio, infatti, si rivolge al mondo 'laico' della comunicazione, vale a dire il Papa offre delle riflessioni valide anche per coloro che non hanno fatto un'opzione religiosa nella propria vita, ma che ugualmente sono chiamati a percepire o già sentono la profonda valenza umana del mondo della comunicazione".

"È però rivolgendosi ai discepoli del Signore che il Messaggio acquista particolari colorazioni e frequenze profonde. Mi pare altamente suggestivo il riferimento alla parabola del buon samaritano per aiutarci a capire la comunicazione in termini di prossimità. (...) Ed è in questa prospettiva che emerge una sfida per tutti noi che cerchiamo di essere discepoli del Signore. E la sfida è proprio poter scoprire che 'La rete digitale può essere un luogo ricco di umanità, non una rete di fili ma di persone umane'".

Il Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali ha sottolineato che il Messaggio è "eminentemente francescano" perché emerge "una profonda sintonia tra l'immagine della Chiesa così come Lui la sta tratteggiando e il mondo della comunicazione. (...) È innegabile che parlare di cultura dell'incontro è prestare attenzione all'altro e la Chiesa non può sottrarsi alla necessità 'di fare compagnia, di andare al di là del semplice ascolto; una Chiesa che accompagna il cammino mettendosi in cammino con la gente. (...) C'è una trilogia che risuona ampiamente in questi testi: vicinanza, prossimità, incontro. (...) Se la cultura dell'incontro è attenzione e prossimità all'uomo in quello che è la concretezza del suo cammino quotidiano deve essere in grado, in un dialogo rispettoso, di portare l'uomo e la donna di oggi all'incontro con Cristo".

Nel suo intervento la Professoressa Giaccardi ha affermato che partendo dalla dimensione fondamentale dell'incontro, il Papa offre almeno tre indicazioni chiare per interpretare il mondo contemporaneo dove i mezzi di comunicazione, in particolare quelli digitali, sono così pervasivamente presenti. "Innanzitutto - ha detto - 'la comunicazione è in definitiva una conquista umana più che tecnologica'. La tecnologia può facilitare od ostacolare, ma non ci determina. (...) Se il primato è dell'antropologico sul tecnologico, ogni determinismo è da rifiutare: la rete non ci rende più socievoli, né più soli. Non usiamola quindi come alibi o come capro espiatorio di responsabilità che sono invece nostre. Secondo: 'capire la comunicazione in termini di prossimità': dire che la comunicazione non è prima di tutto trasmissione di contenuti, ma riduzione di distanze è una piccola rivoluzione copernicana. (...) Comprendere la comunicazione come prossimità, e non come trasmissione (che può avvenire più tranquillamente a distanza) ha profonde implicazioni anche su educazione, formazione, istruzione, catechesi. (...) Terzo: quando le parole e la vita sono in sintonia profonda (...) il comunicatore è autorevole. La testimonianza, ovvero la parola incarnata, porta calore e bellezza su tutte le strade, anche quelle digitali".

Infine la Professoressa Giaccardi presentando qualche riflessione sulla parabola del buon samaritano che per il Papa "è anche una parabola del comunicatore", ha ricordato che il buon samaritano "non è un tecnico, uno specialista" e che "Non bastano il sapere, o il prestigio sociale a renderci capaci di comunicare, tantomeno umani: un monito per la 'chiesa dei funzionari' ma anche per i giornalisti (e gli intellettuali) e il loro mondo non certo immune dall'autoreferenzialità".

"I giornalisti ma anche gli accademici - ha concluso la Professoressa Giaccardi - devono decidere da che parte stare: il mondo è ferito e si possono mostrare per 'diritto di cronaca' queste ferite con pretesa di neutralità, di obiettività, passando subito oltre. O peggio, possono essere i briganti che malmenano la realtà, la distorcono, non si curano delle conseguenze delle loro azioni e delle loro parole pur di trarre un vantaggio personale. Oppure possono essere il samaritano, che guarda con benevolenza il ferito, lo accarezza, cerca di aiutarlo come può, e mette in moto altri, una catena contagiosa, sulla base della propria testimonianza".
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